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Miranese

La campagna tra il Muson e lo Zero


Presentazione
Il percorso
Curiosità lungo il percorso
Caratteristiche del percorso.



Presentazione
Il percorso è una lunga passeggiata nella campagna compresa tra fiumi Muson Vecchio e lo Zero, già abitata dai paleoveneti e successivamente facente parte dell´Agro Altinate.
La zona è molto legata alla vicina Treviso di cui ha seguito gran parte delle vicissitudini storiche. Dal 2008 è attraversata dalla lunga striscia d´asfalto del passante di Mestre di cui sfrutteremo le strade sterrate che lo affiancano.
Questo percorso possiamo definirlo come il naturale sviluppo di quello fatto nel settembre 2008 quando il passante era in costruzione ( "Sulle Tracce del Passante").
Percorreremo tratturi lungo la Dese (altro importante corso d’acqua del territorio) e Muson Vecchio cercando poi di privilegiare le piste ciclabili e strade a bassa intensità di traffico.

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Il percorso
La partenza è fissata nel parcheggio di villa Errera a Mirano, proseguiremo verso la località di Luneo, famosa per il "palio dell’oca" che si svolge generalmente nel mese di Novembre in concomitanza della "Fiera e Zogo dell´Oca"”di Mirano.
Dopo Luneo percorreremo lo sterrato che segue il passante sino ad incrociare il fiume Dese nelle vicinanze del campo da golf posto a nord della villa Cà della Nave (Martellago).
Il tratturo termina al "Mulino Colmello Dese" oggi noto come "Mulino Vidali" il cui ponte ci permette di attraversare il fiume.
Attraverseremo il paese di Peseggia (Comune di Scorzè) la cui attività principale è legata alla campagna che la circonda con particolare attenzione alla coltivazione dei piselli ("bisi" in dialetto locale) a cui è dedicata la manifestazione chiamata " Festa dei bisi" che si svolge a cavallo dei mesi di Maggio e Giugno.

Lasciata Peseggia attraversiamo la località Busatto e subito dopo aver superato il passante entreremo nella provincia di Treviso.
Percorrendo strade secondarie arriveremo sulla strada Provinciale 65 per raggiungere poi Zero Branco (per i locali solo "Zero") dove degni di nota sono la Parrocchiale già nota come Pieve sin dal 1152 e Palazzo Sagramora l´edifico più vecchio del Paese.
A vocazione tipicamente agricola Zero Branco è famosa per la coltivazione del "Radicchio Rosso Trevigiano" seminato dopo la mietitura del grano a fine giugno a cui è dedicata una sagra (festa) che si svolge nel mese di gennaio.
Ad aprile si svolge la sagra in onore di un´altra tipica coltivazione della zona quella dell´asparago bianco mentre alla fine di agosto c´è quella dedicata al peperone (festa del Peperone) che qui si coltiva da sempre.

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Curiosità lungo il percorso
Il fiume Muson Vecchio nasce nel comune di San Martino di Lupari e una volta giunto a Mirano le sue acque sono convogliate verso il Naviglio Brenta per mezzo del Canale Taglio Nuovo e Nuovissimo.

Il fiume Dese nasce vicino a Resana e prima di sfociare in laguna presso la valle di Cona riceve le acque dello Zero. Come tutti i fiumi che sfociano in laguna fu oggetto di continue manipolazioni da parte della Serenissima.
Il suo corso era caratterizzato dalla presenza di numerosi mulini costruiti sin dal medioevo. Attualmente se ne contano undici e noi vedremo due, quello in Via Canove noto come "Mulino Vidali" e il "Mulino Pavanetto" in località Cappella di Scorzè.

Il fiume Zero nasce vicino a Castelfranco e dopo aver attraversato la campagna a sud di Treviso confluisce nel Dese nelle vicinanze di Quarto d’Altino.
Il nome probabilmente ha origine da quello di un colono romano che aveva in gestione parte delle terre lungo cui scorre. Alla fine del 1600 si contavano otto mulini in funzione lungo il suo corso e in particolare quello in località Bonisiolo chiuso definitivamente nel 1970.

La Motta di Gardigiano - loc. Tasca - Gardigiano di Scorzè
Piccola collinetta artificiale alta poco meno di dieci metri chiamata anche dei Tasca o montagnola del Buffetto risalente con ogni probabilità all´età del bronzo.
La "Motta" sembra essere allineata con altre strutture simili il che fa supporre che potesse appartenere ad un sistema di controllo del territorio con l´ausilio di segnalazioni luminose.
Fonte: "La Motta di Gardigiano - Alla scoperta di un´antica testimonianza", di N.Bergamo, Pro Loco di Scorzè, 2009.

Villa Tasca (Secolo: XVIII) – Loc. Gardigiano di Scorzè
La villa , edificio di fine settecento, sorge poco a sud del fiume Zero e fu commissionata dai conti Tasca, ricca famiglia di proprietari terrieri bergamasca entrata nel 1646 a far parte della nobiltà veneziana.
Originariamente oltre alle tipiche adiacenze della villa veneta di campagna la struttura era dotata di un cimitero privato, di una grande pescheria e cinta da mura.
Sul timpano dell’edificio principale si può notare lo stemma nobiliare dei conti Tasca raffigurante uno scudo troncato con una tasca a cartoccio con cordoni, fiocchi d'oro, le lettere L. T. nella parte inferiore e un leone passante, coronato e scettrato in quella superiore.

Dipendenza di villa Tasca – Via Malcanton - ( Mogliano Veneto.)
L´edifico faceva parte del grande complesso di villa Tasca (forse le scuderie). La facciata risale al probabilmente alla fine del Seicento.

Villa Grazia (Secolo: XVIII) – Loc. Malcanton – ( Mogliano V.)
La villa è stata resa famosa dal re Vittorio Emanuele III che la scelse come sua dimora quando faceva visita al comando della III armata sistemato a villa Stuky di Mogliano dal novembre del 1917 dopo la sconfitta di Caporetto.
Edificio a tre piani con barchessa e oratorio, dedicato alla Natività di Maria con frontale in via Malcanton, risalente alla fine del settecento.

Villa Paolon (Secolo: XVI) – Loc. Via Gardigiana - Mogliano V.
Edificio , a pianta quadrata risalente probabilmente al Cinquecento, di tre piani in grave stato d´abbandono come testimoniano i rampicanti che la infestano.
Della villa faceva parte l´ oratorio posto a est, adiacente Via Gardigiana, dedicato al Redentore con annessa una piccola sagrestia e campanile.
Originariamente l´oratorio faceva parte del grande complesso di Villa Tasca.
Gli edifici adiacenti sono ciò che rimane di un ex allevamento di polli.

Palazzo degli Offi ora Sagramora (Secolo: XV) – Zero Branco.
Il palazzo s´affaccia sull´antica via che conduceva a Treviso.
L´esistenza del manufatto è attestata da alcuni documenti del 1503 anche se la matrice è di tipo quattrocentesca e rappresenta l´edifico più antico di Zero Branco.
Nel corso del1500 fu adibito ad ospizio per viandanti e pellegrini di proprietà della Scuola dei Battuti che vi ospitava anche dei confratelli. Il piano terra è caratterizzato da un portico a cinque archi e la facciata superiore presenta pregevoli decorazioni tra cui spicca uno stemma sopra l´arco mediano.

Mulino Pavanetto (Secolo: XV) – Loc. Cappella di Scorzè.
Struttura della seconda metÀ del 1400 e ha sempre funzionato ad acqua sino al 1960 quando è stato attivato l´azionamento elettrico. Il mulino È rimasto attivo sino al 1995.

Villa Fapanni, Combi (Secolo: inizio XVII) – Loc. Martellago.
Situata nel "colmello di Ceggia di Martellago" (colmello = località dipendente da un centro più importante) il complesso è costituito dall´edifico padronale e dall´ex edificio colonico posto nelle vicinanze.

Villa Priuli detta "Ca´ della Nave" (Secolo: seconda metà XVI) – Loc. Martellago.
Si suppone che la villa sia stata edificata non prima del 1560 e il soprannome sembra derivi dal fatto che i Priuli edificatori della villa appartenevano ad un ramo non legittimo della famiglia detto "della Nave".
A metà del seicento i Priuli cedono la proprietà alla famiglia Grimani.
Nel 1945 sarà sede di un comando dell´esercito tedesco e nel 1984 viene ceduta al Comune di Martellago che nel 1985 la cede ad una società che la destinerà a essere sede di un golf club tuttora attivo.

Villa Donà dalle Rose, Romanin, Jacur (Secolo: XVII) – Salzano.
Fatta costruire dalla famiglia Donà delle Rose nel XVII secolo a metà del 1800 fu acquistata dal finanziere padovano Moisè Vita Jacur. Dal 1979 è di proprietà del comune di Salzano che ne ha fatto la propria sede.
Al 1781 risale la costruzione dell´edificio a nord adibito a filanda a vapore per la lavorazione della seta che inglobò parte delle originali barchesse.

Villa Bollani-Erizzo detta "Belvedere" (Secolo: XVI) – Mirano.
Villa di campagna a pianta rettangolare disposta su tre livelli è una delle più antiche residenze di Mirano. L´elemento che caratterizza la villa è sicuramente il parco con la montagnola del Belvedere e il suo "castelletto" .

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Caratteristiche del percorso
Il 48% del percorso si svolge su asfalto mentre la parte restante è rappresentata da tratti sterrati (24% che non presentano particolari difficoltà), da piste ciclabili (14%) e da tratturi (14%) con tratti alquanto impegnativi.
Il percorso lo classifichiamo "Impegnativo" sia per la lunghezza ma soprattutto per:
la strada Provinciale 65 che conduce a Zero Branco è priva di pista ciclabile e molto trafficata ed essendo dritta invoglia gli automobilisti a corre più del dovuto.
Via Cavino sottopasso passante: strada stretta e senza ciclabile.
I tratti sterrati del passante sono caratterizzati da numerose sbarre alcune delle quali obbligano ad un discreto esercizio fisico per essere oltrepassate.
Il tratturo lungo la Dese (Martellago) dove gli ultimi 300 metri sono generalmente non curati con erbe molto alte e fondo sconnesso. Questo tratto l´abbiamo percorso tre volte a distanza di tre mesi l´una dall'altra confermando che l´incuria è sempre sovrana. Per affrontare la "giungla" dovete essere in grado di leggere il sentiero (vegetazione più rada, erba o rami piegati che indicano un passaggio precedente, erba schiacciata etc) cosa che si ottiene solo con l´esperienza.
In caso contrario seguite la deviazione suggerita.
Il tratturo lungo il Muson Vecchio generalmente è sempre ben curato ma potrebbe presentare tratti non curati piuttosto lunghi (erbe alte e fitte) e quindi vanno tenuti presenti i suggerimenti inerenti alla Dese.

Nota: sia per il tratturo sulla Dese sia per quello sul Muson (che parte del ponte Grasso) viene proposta una deviazione per evitare questi tratti.
I periodi migliori per effettuare il percorso sono la primavera e l´utunno ma anche l´estate se la temperatura lo permette poiché vi sono numerosi punti dove trovare riparo dalla calura.
Appena lasciata Zero Branco all´altezza del capitello dedicato a Maria Regina del Santo Rosario troverete una fonte di acqua sorgiva potabile.

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DATI DEL PERCORSO

Data 31 Luglio 2016
Partenza Mirano: Parcheggio Villa Belvedere
Arrivo Mirano: Parcheggio Villa Belvedere
Lunghezza 44.6 Km
Tempo percorrenza 2 ore e 30'
Difficoltà Impegnativo
Velocità media 18.0 Km/h
Dislivello: salita 0.0 mt.
Bicicletta consigliata MTB-CityBike
Strada asfalta 21.5 Km. - 48.2%
Pista Ciclabile 6.3 Km. - 14.1%
Sterrato 10.7 Km. - 24.0%
Tratturo 6.1 Km. - 13.7%

Clicca per visualizzare l'altimetria percorso.

Visualizza con Google/Earth                   Album foto del percorso                   Album foto: 2008 La nascita del Passante


Links:
Mirano: Zogo dell´oca ← → Mirano: Il Castelleto di Villa Belvedere ← → Festa dei bisi di Peseggia ← → Zero Branco Pro Loco ← → Museo della Filanda di Salzano
Video:

Passante: Postazione Ovest← → Martellago-Passante: Sterrato← → Martellago: Sterrato di Via Boschi← → Martellago: Via Boschi
Salzano: Sterrato Via Sogaretti



DESCRIZIONE PERCORSO

START: Mirano (VE) - Km.0.0
Si parte dal parcheggio vicino a villa Erizzo detta "Belvedere" usciti dal quale giriamo a sinistra lungo alla ciclabile e subito dopo la curva attraversiamo la strada e raggiungiamo i mulini di sotto.
All´altezza del ristorante imbocchiamo il sotto portico (a destra da fare a piedi in quanto tratto pedonale , passiamo il sistema di chiuse e quindi a sinistra sul tratturo lungo il Muson. Questo tratto è generalmente ben curato come lo è quello sulla riva opposta.


Mirano – Ponte sul Muson: 1.45 Km.
Arrivati al ponte giriamo a destra in Via Refosso Vallone (sterrato) che ci porta ad incrociare Via Parauro (2.17 Km.)attraversata la quale procediamo a sinistra lungo la ciclabile.
Giunti alla rotonda ci portiamo sul lato opposto e giriamo a destra in Via Don G. Sartor dove la ciclabile presenta un fondo sterrato.
Alla rotonda se guardate alla vostra sinistra noterete la sagoma di villa Querini, bell'esempio di villa veneta.


Mirano – Via Zinelli: 2.9 Km.
Imboccata la ciclabile sterrata noteremo a destra l´imponete sagoma dell´ospedale Mirano e giunti all´incrocio proseguiamo a sinistra in Via Zinelli.
Da qui, sino Via Luneo, inizia un tratto di strada classificata come "itinerario ciclopedonale" dove è consentita la circolazione ai pedoni e ai velocipedi con il divieto di percorrenza ai veicoli a motore (motorini e simili compresi) eccetto quelli autorizzati e aventi diritto. Tuttavia fate molta attenzione in quanto i divieti di circolazione non sono sempre rispettati.
Giunti in via Luneo proseguiamo dritti sempre per Via Zinelli la quale dopo aver passato il ponte sullo scolo Fiumetto prende il nome di Lugatti segno che siamo entrati nel territorio comunale di Salzano.
Al termine di Via Lugatti giriamo a destra (Via Zigaraga) e dopo circa 150 metri ci portiamo sul lato per imboccare Via Cavino.
In Via Zigaraga fate molta attenzione poiché è una strada ad alto tasso di traffico.


Salzano - Passante: Via Cavino 6.4 Km.
Dopo la curva a 90° ci troviamo di fronte al passante che "attraversiamo" con l´uso dl sottopasso.
Fate attenzione poiché la strada è stretta e priva di pista ciclabile. Appena fuori del sottopasso ci portiamo sul lato opposto dove oltre la sbarra (pertugio a destra) inizia lo sterrato lungo il passante.
Percorsi poche centinaia di metri troviamo una delle tante sbarre che caratterizzano lo sterrato sul passante: siamo prossimi ad incrociare Via Villetta dove proseguiamo dritti sullo sterrato non prima di aver passato l´ennesima sbarra..
Alla sbarra successiva (pertugio a sinistra Km. 8.2 ) ci portiamo sul lato opposto del passante per agevolare poi l´attraversamento di Via delle Motte.


Martellago - Passante: Via delle Motte 9.1 Km
Giunti in Via della Motte ci portiamo sul lato opposto dove giriamo a destra lungo la ciclabile che ci permetterà di proseguire lungo lo sterrato del passante non prima di aver passato la sbarra (piccolo ma pericoloso passaggio a sinistra - passate la bici sotto la sbarra).
A destra noterete una piccola area a giardino (opera complementare al passante) dove è possibile effettuare una sosta.


Martellago - Passante: Via Boschi 10.5 Km.
Proseguiamo sino alla successiva sbarra passata la quale (passaggio a destra) ci portiamo sul lato opposto del passante per arrivare poi in Via Boschi (è possibile andare dritti ma in questo caso dovete scendere dalla bici e proseguire a piedi in quanto zona pedonale) dove giriamo a destra e subito dopo l´attraversiamo per proseguire lungo lo sterrato.

1^ Tratto alternativo - 2.0 Km: Se non volete percorrere il tratturo lungo la Dese a questo punto potete proseguire dritti lungo Via Boschi in direzione Martellago.
Lungo questo tratto potrete ammirare Villa Priuli detta "Ca' della Nave"e a destra la Chiesa Parrocchiale. Oltrepassato il Comune si gira a sinistra in Via Canove e dopo circa 900 mt arriviamo alla rotonda di Via Canove ( Km. 13).


Martellago: Tratturo sul fiume Dese 11.5 Km
Percorse poche centinaia di metri sulla destra iniziano a vedersi i verdi prati del Golf Club Ca´ della Nave.
Arrivati alla fine dello sterrato giriamo a destra e saliamo sugli argini del fiume Dese.
Il tratturo che costeggia il campo da golf è quasi sempre ben tenuto anche se il fondo è piuttosto accidentato.
Il panorama di sinistra non è molto edificante - casello di Martellago - mentre quello di sinistra - vista sui "green& è decisamente più rilassante. La parte finale del tratturo - circa 300 metri - sono caratterizzati da erba molto fitta che a tratti dà l´impressione di un muro invalicabile.
A questo punto dovete procedere con molta cautela e se necessario aprirvi la via soprattutto per non deviare dentro il fiume.
Gli ultimi venti metri sono i più duri ().

Se non volete provare quest´avventura vedete la nota: 1^ Tratto alternativo - 2.0 Km.

Una volta scesi dalla riva attraversiamo la Dese sul ponte del mulino Vidali e raggiungiamo la rotonda (a destra) in via Canove ( Km. 12.6), dove imbocchiamo la ciclabile in direzione Peseggia.


Peseggia – Via Moglianese Vecchia: 14 Km.
Percorso circa un chilometro Via Caneve piega a destra dove termina la ciclabile che ritroviamo alla prossima curva poco prima d´incrociare Via Moglianese Vecchia che ci porterà al centro della località, in prossimità della Chiesa.
Nota : percorsi circa 500 metri la ciclabile prosegue sul lato opposto.


Peseggia – Via Verdi : ciclo attraversamento passante 17.2 Km.
La ciclabile termina all´incrocio con Via Verdi dove giriamo a sinistra.
Attraversiamo quindi Via Nuova Moglianese e proseguiamo dritti toccando la località chiamata "Busatto" arrivando poi alla ciclabile (a destra) che ci permette di "attraversare" il passante.

Deviazione per la Motta di Gardigiano - 0.73 Km.: Prima di proseguire oltre il passante potete fare una breve deviazione per vedere la "Motta di Gardigiano".


Peseggia – Via Verdi : ciclo attraversamento passante 17.2 Km.
La ciclabile termina all´incrocio con Via Verdi dove giriamo a sinistra.
Attraversiamo quindi Via Nuova Moglianese e proseguiamo dritti toccando la località chiamata "Busatto" arrivando poi alla ciclabile (a destra) che ci permette di "attraversare" il passante.

Deviazione per la Motta di Gardigiano - 0.73 Km.: Prima di proseguire oltre il passante potete fare una breve deviazione per vedere la "Motta di Gardigiano".

La ciclabile termina subito dopo il passante in Via Verdi dove giriamo a destra.
Alla vostra sinistra si nota la sagoma quasi anonima di Villa Tasca.
Oltrepassato il ponte sul fiume Zero entriamo nel territorio comunale di Mogliano V.to e la strada prende il nome di Malcanton.
Dopo poche centinaia di metri la strada piega a destra e di fronte troviamo un edificio noto come "Dipendenza di villa Tasca". ( Km. 18.0).
Noi proseguiamo a sinistra in Via Gardigiana e subito a destra si può vedere la sagoma imponente di Villa Polon e del suo oratorio.
Entrambi i manufatti presentano un avanzato stato di degrado che fa a gara con quello di villa Grazia. (la villa è sommersa da erbe rampicanti con parte del tetto crollato mentre l´oratorio sembra il rifugio di animali di ogni tipo.)
Nota: Via Gardigiana la potete considerare come una &ciclabile" poiché il traffico di veicoli a motore è vietato con esclusione degli aventi diritto e/o autorizzati.

Deviazione per villa Grazia: 0.6 Km.
Questa deviazione la citiamo solo per dovere di cronaca poiché il completo stato d´abbandono è testimoniato dal degrado che caratterizza l´ oratorio (in strada) praticamente sommerso dalle erbacce.
La villa è difficilmente visibile sia per la cancellata a pareti piene sia per la foltissima vegetazione del giardino.
Ci permettiamo di sottolineare come ancora una volta un patrimonio storico-architettonico sia lasciato nel più totale degrado invece di essere trasformato in volano per l´economia locale.


Zero Branco – Via Primo Maggio: 19.8 Km
Via Gardigiana termina sulla strada Provinciale 65 dove svoltiamo a sinistra per raggiungere Zero Branco.
Questo tratto lungo circa un chilometro è sicuramente il più pericoloso di tutto il percorso poiché si tratta di un lungo rettilineo dove qualche automobilista corre eccessivamente e soprattutto perché privo di pista ciclabile.
Vi suggerisco d´indossare un giubbetto ad alta visibilità e di attivare la segnalazione posteriore.
Percorso questo chilometro giriamo a sinistra in Via I Maggio che ci porterà al centro di Zero Branco.
Nota: in Via primo Maggio c´è un pò di ciclabile ma decisamente non performante = percorso troppo tortuoso.


Zero Branco – Piazza Umberto Primo: 20.9 Km
Una volta raggiunto il centro abitato di Zero branco alla nostra sinistra si nota la Parrocchiale di fronte alla quale si apre la zona pedonale di Via Martiri della Libertà a metà della quale sorge Palazzo degli Offi ora Sagramora (Secolo: XV), l´edifico più antico del paese.
Una volta arrivati in Piazza Umberto I giriamo a sinistra e dopo avere attraversato lo "Zero" passiamo sul lato opposto dove c´è la pista ciclabile.


Zero Branco – Via Cappella: 21.2 Km
Lasciamo la pista ciclabile per imboccare sul lato opposto Via Cappella – facilmente individuabile per la presenza di un capitello.
Arrivati alla rotonda prendiamo la seconda uscita e dopo circa 0.8 Km. ne incontriamo un´altra al cui centro sorge un capitello dedicato a Maria Regina del Rosario dove è presente una fontana la cui acqua fresca e potabile permette d´integrare le scorte.
Proseguiamo dritti (2ˆ uscita) sempre lungo Via Cappella la quale assume il nome di Via D.Alighieri subito dopo aver attraversato il Rio Tasca – ponte su curva a 90° - entrando nel territorio del comune di Scorzè.
Alla successiva rotonda ( Km - 24.3) prendiamo la seconda uscita (sempre Via D.Alighieri).
La strada termina in Via Moglianese a Cappella di Scorzè, dove giriamo a destra e appena passata la Chiesa imbocchiamo la ciclabile.


Cappella di Scorzè - Inizio sterrato per Mulino Pavanetto: 25.9 Km
Percorriamo la ciclabile di Cappella sino ad incrociare Via Boschi.
Sul lato opposto di Via Moglianese di Cappella si nota la strada sterrata (un cartello la indica come "chiusa") che porta al mulino "Pavanetto")(26.3 Km.) lontano circa 0.4 Km e che sarà visibile dopo una doppia curva a 90°.


Martellago - Passante - "Postazione entrata Ovest": 27.7 Km
Lasciato il mulino Pavanetto seguiamo lo sterrato che porta al casello di Martellago sul Passante dove per un breve tratto la strada è asfaltata.
Seguiamo le indicazioni per "Postazione entrata ovest& per imboccare lo splendido sterrato che prima costeggia il passante e poi piega verso Via Boschi che rappresenta il tratto piùsuggestivo.
Dopo circa 1.5 Km. lo sterrato lascia il posto all´asfalto che conduce, dopo un breve tratto di ciclabile, sulla strada regionale 245 ( Km. 29.7), nelle vicinanze di Villa Fapanni, Combi.
Con molta attenzione (alto tasso di traffico con una curva a destra che limita molto la visuale) attraversiamo la strada regionale ed imbocchiamo Via Sant´Elena giusto di fronte a noi.


Salzano - Via della Rimenbranza: 31.0 Km
Percorsi pochi metri di Via Sant'Elena si entra nel territorio del comune di Salzano.
Ci teniamo sempre a destra seguendo la successiva ciclabile che tramite un sottopasso ci permette di attraversare la bretella che porta all"ingresso ovest del passante a Martellago.
Usciti dal sottopasso proseguiamo dritti sino ad incrociare Via della Rimembranza ( a sinistra) che andremo ad imboccare per raggiungere Via XXV Aprile (SP 38) in la località Robegano dove giriamo a sinistra.
Percorsi pochi metri a sinistra si nota la struttura della Parrocchiale, dedicata alla Beata Vergine delle Grazie e ai Santi Giacomo e Cristoforo, passata la quale attraversiamo la SP38 utilizzando il passaggio pedonale ( Km. 32.1).
Passiamo sull´altra sponda del fiume Marzenego percorrendo per qualche metro Via A.Pacinotti e quindi subito a sinistra in Via Leonardo da Vinci.


Salzano - Via Borgo Valentini - Passaggio a livello: 33.6 Km.
Il lungo rettilineo dopo 1.2 km. piega decisamente a sinistra e dopo pochi metri a sinistra si nota il passaggio a livello che andiamo ad attraversare per immetterci in Via Borgo Valentini.
Al successivo incrocio andiamo a sinistra per raggiungere Via Villetta ( Km. 34.6) dove proseguiamo dritti sul tratturo che conduce al centro abitato di Salzano. Il fondo di questo tratturo si presenta un po´ irregolare.
Arrivati sulla strada asfaltata giriamo a destra e alla successiva rotonda prendiamo la prima uscita (Via Dante Alighieri).
Arrivati in Via G.Pascoli giriamo a destra e dopo pochi metri imbocchiamo a destra Via Mameli ( Km. 35.5) al termine della quale giriamo a sinistra ( Km. 28.8 Via Antonio Meucci)e quindi subito a destra in Via G.Marconi dove si nota l'imponente sagoma della Filanda annessa a Villa Jacur.
Dopo aver oltrepassato il parcheggio del Museo della filatura la strada piega a destra, proseguiamo dritti e dopo 0.35 Km ci troviamo di fronte ad una curva a 90° passata la quale dopo pochi metri inizia lo sterrato (a destra) che conduce ad imboccare Via Sogaretti ( Km. 37.5).
Questo tratto, lungo poco più di 0.8 Km., si presenta molto tranquillo dandoci l´idea di come poteva presentarsi la campagna miranese nel 1800. Poco prima che lo sterrato finisca, sulla destra, è presente uno dei rarissimi pali sacri esistenti nel miranese e dedicato alla Madonna.


Salzano/Santa Maria di Sala - Ponte degli Arditi: 38.7 Km.
Terminato lo sterrato proseguiamo dritti su Via Sogaretti percorsa la quale attraversiamo Via Villatega (SP 35 Salzano-Noale) e imbocchiamo Via Vallone.
Subito dopo aver attraversato il Rio Refosso l´asfalto lascia il posto ad una strada sterrata che conduce al ponte degli Arditi sul Muson Vecchio.


Salzano/Mirano - Ponte Grasso: 38.7 Km.
Passiamo sull´altra sponda del Muson e proseguiamo a sinistra sullo sterrato che lo costeggia sino a raggiungere il ponte Grasso.
Attraversiamo Via Castelliviero e quindi ci portiamo sull´altra sponda del Muson dove imbocchiamo il tratturo a destra.
Nota: l´accesso al tratturo è impedito da una sbarra per passare la quale dobbiamo scavalcarla, bici compresa.
Il tratturo è generalmente ben tenuto tuttavia vi sono periodi in cui il tratto mediano presenta erbe molto alte che rappresentano un ostacolo ostico da superare.

2^ Tratto alternativo - 3.6 Km. Se il tratturo sul Muson non fa al caso vostro vi proponiamo una deviazione per raggiungere il punto di partenza con un tasso di difficoltà quasi azzerato.
Giunti al ponte Grasso giriamo a destra alla successiva rotonda prendere la seconda uscita imboccando un rettilineo molto stretto e privo di pista ciclabile: fate molta attenzione poichℜ questo tratto è assai trafficato.
La strada costeggia le mura di un vecchio cascinale stile "l'albero degli zoccoli" al termine del quale, facendo molta attenzione (curva cieca), ci portiamo sul lato opposto lungo una strada sterrata che termina in Via Desman.
Al successivo incrocio giriamo a destra e subito dopo a sinistra lungo Via A.Contarini (strada stretta e priva di pista ciclabile). Percorsi circa 0.5 Km. ci portiamo sul lato opposto in Via Scortegaretta i cui primi 0.6 Km. hanno una bella ciclabile.
Percorriamo in tutta la sua lunghezza Via Scortegaretta e ci troveremo al ponte sul Muson ( ).


Mirano – Ponte sul Muson: 43.1 Km.
Il tratturo dal fondo un po´ sconnesso conduce, dopo 2.9 Km., al ponte sul Muson dove ci portiamo sulla sponda opposta e iniziamo a percorrere il tratturo lungo la sponda destra che conduce ai mulini di Sotto da dove raggiungeremo il parcheggio di Villa Belvedere da dove eravamo partiti.


FINE - Mirano - Parcheggio di villa Belvedere: 44.6 Km.