Presentazione
Il percorso
Curiosità lungo il percorso
Caratteristiche del percorso.
Presentazione
Il percorso è una lunga passeggiata nella campagna compresa tra fiumi Muson Vecchio e lo Zero, già abitata dai paleoveneti e successivamente facente parte dell´Agro Altinate.
La zona è molto legata alla vicina Treviso di cui ha seguito gran parte delle vicissitudini storiche. Dal 2008 è attraversata dalla lunga striscia d´asfalto del passante di Mestre di cui sfrutteremo le strade sterrate che lo affiancano.
Questo percorso possiamo definirlo come il naturale sviluppo di quello fatto nel settembre 2008 quando il passante era in costruzione ( "Sulle Tracce del Passante").
Percorreremo tratturi lungo la Dese (altro importante corso d’acqua del territorio) e Muson Vecchio cercando poi di privilegiare le piste ciclabili e strade a bassa intensità di traffico.
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Il percorso
La partenza è fissata nel parcheggio di villa Errera a Mirano, proseguiremo verso la località di Luneo, famosa per il "palio dell’oca" che si svolge generalmente nel mese di Novembre in concomitanza della "Fiera e Zogo dell´Oca"”di Mirano.
Dopo Luneo percorreremo lo sterrato che segue il passante sino ad incrociare il fiume Dese nelle vicinanze del campo da golf posto a nord della villa Cà della Nave (Martellago).
Il tratturo termina al "Mulino Colmello Dese" oggi noto come "Mulino Vidali" il cui ponte ci permette di attraversare il fiume.
Attraverseremo il paese di Peseggia (Comune di Scorzè) la cui attività principale è legata alla campagna che la circonda con particolare attenzione alla coltivazione dei piselli ("bisi" in dialetto locale) a cui è dedicata la manifestazione chiamata " Festa dei bisi" che si svolge a cavallo dei mesi di Maggio e Giugno.
Lasciata Peseggia attraversiamo la località Busatto e subito dopo aver superato il passante entreremo nella provincia di Treviso.
Percorrendo strade secondarie arriveremo sulla strada Provinciale 65 per raggiungere poi Zero Branco (per i locali solo "Zero") dove degni di nota sono la Parrocchiale già nota come Pieve sin dal 1152 e
Palazzo Sagramora l´edifico più vecchio del Paese.
A vocazione tipicamente agricola Zero Branco è famosa per la coltivazione del "Radicchio Rosso Trevigiano" seminato dopo la mietitura del grano a fine giugno a cui è dedicata una sagra (festa) che si svolge nel mese di gennaio.
Ad aprile si svolge la sagra in onore di un´altra tipica coltivazione della zona quella dell´asparago bianco mentre alla fine di agosto c´è quella dedicata al peperone (festa del Peperone) che qui si coltiva da sempre.
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Curiosità lungo il percorso
Il fiume Muson Vecchio
nasce nel comune di San Martino di Lupari e una volta giunto a Mirano le sue acque sono convogliate verso il Naviglio Brenta per mezzo del Canale Taglio Nuovo e Nuovissimo.
Il fiume Dese
nasce vicino a Resana e prima di sfociare in laguna presso la valle di Cona riceve le acque dello Zero. Come tutti i fiumi che sfociano in laguna fu oggetto di continue manipolazioni da parte della Serenissima.
Il suo corso era caratterizzato dalla presenza di numerosi mulini costruiti sin dal medioevo. Attualmente se ne contano undici e noi vedremo due, quello in Via Canove noto come
"Mulino Vidali"
e il "Mulino Pavanetto" in località Cappella di Scorzè.
Il fiume Zero
nasce vicino a Castelfranco e dopo aver attraversato la campagna a sud di Treviso confluisce nel Dese nelle vicinanze di Quarto d’Altino.
Il nome probabilmente ha origine da quello di un colono romano che aveva in gestione parte delle terre lungo cui scorre. Alla fine del 1600 si contavano otto mulini in funzione lungo il suo corso e in particolare quello in località Bonisiolo chiuso definitivamente nel 1970.
La Motta di Gardigiano - loc. Tasca - Gardigiano di Scorzè
Piccola collinetta artificiale alta poco meno di dieci metri chiamata anche dei Tasca o montagnola del Buffetto risalente con ogni probabilità all´età del bronzo.
La "Motta" sembra essere allineata con altre strutture simili il che fa supporre che potesse appartenere ad un sistema di controllo del territorio con l´ausilio di segnalazioni luminose.
Fonte: "La Motta di Gardigiano - Alla scoperta di un´antica testimonianza", di N.Bergamo, Pro Loco di Scorzè, 2009.
Villa Tasca (Secolo: XVIII) – Loc. Gardigiano di Scorzè
La villa , edificio di fine settecento, sorge poco a sud del fiume Zero e fu commissionata dai conti Tasca, ricca famiglia di proprietari terrieri bergamasca entrata nel 1646 a far parte della nobiltà veneziana.
Originariamente oltre alle tipiche adiacenze della villa veneta di campagna la struttura era dotata di un cimitero privato, di una grande pescheria e cinta da mura.
Sul timpano dell’edificio principale si può notare lo stemma nobiliare dei conti Tasca raffigurante uno scudo troncato con una tasca a cartoccio con cordoni, fiocchi d'oro, le lettere L. T. nella parte inferiore e un leone passante, coronato e scettrato in quella superiore.
Dipendenza di villa Tasca – Via Malcanton - ( Mogliano Veneto.)
L´edifico faceva parte del grande complesso di villa Tasca (forse le scuderie).
La facciata risale al probabilmente alla fine del Seicento.
Villa Grazia (Secolo: XVIII) – Loc. Malcanton – ( Mogliano V.)
La villa è stata resa famosa dal re Vittorio Emanuele III che la scelse come sua dimora quando faceva visita al comando della III armata sistemato a villa Stuky di Mogliano dal novembre del 1917 dopo la sconfitta di Caporetto.
Edificio a tre piani con barchessa e oratorio, dedicato alla Natività di Maria con frontale in via Malcanton, risalente alla fine del settecento.
Villa Paolon (Secolo: XVI) – Loc. Via Gardigiana - Mogliano V.
Edificio , a pianta quadrata risalente probabilmente al Cinquecento, di tre piani in grave stato d´abbandono come testimoniano i rampicanti che la infestano.
Della villa faceva parte l´
oratorio posto a est, adiacente Via Gardigiana, dedicato al Redentore con annessa una piccola sagrestia e campanile.
Originariamente l´oratorio faceva parte del grande complesso di Villa Tasca.
Gli edifici adiacenti sono ciò che rimane di un ex allevamento di polli.
Palazzo degli Offi ora Sagramora (Secolo: XV) – Zero Branco.
Il palazzo s´affaccia sull´antica via che conduceva a Treviso.
L´esistenza del manufatto è attestata da alcuni documenti del 1503 anche se la matrice è di tipo quattrocentesca e rappresenta l´edifico più antico di Zero Branco.
Nel corso del1500 fu adibito ad ospizio per viandanti e pellegrini di proprietà della Scuola dei Battuti che vi ospitava anche dei confratelli.
Il piano terra è caratterizzato da un portico a cinque archi e la facciata superiore presenta pregevoli decorazioni tra cui spicca uno stemma sopra l´arco mediano.
Mulino Pavanetto (Secolo: XV) – Loc. Cappella di Scorzè.
Struttura della seconda metÀ del 1400 e ha sempre funzionato ad acqua sino al 1960 quando è stato attivato l´azionamento elettrico. Il mulino È rimasto attivo sino al 1995.
Villa Fapanni, Combi (Secolo: inizio XVII) – Loc. Martellago.
Situata nel "colmello di Ceggia di Martellago" (colmello = località dipendente da un centro più importante) il complesso è costituito dall´edifico padronale e dall´ex edificio colonico posto nelle vicinanze.
Villa Priuli detta "Ca´ della Nave" (Secolo: seconda metà XVI) – Loc. Martellago.
Si suppone che la villa sia stata edificata non prima del 1560 e il soprannome sembra derivi dal fatto che i Priuli edificatori della villa appartenevano ad un ramo non legittimo della famiglia detto "della Nave".
A metà del seicento i Priuli cedono la proprietà alla famiglia Grimani.
Nel 1945 sarà sede di un comando dell´esercito tedesco e nel 1984 viene ceduta al Comune di Martellago che nel 1985 la cede ad una società che la destinerà a essere sede di un golf club tuttora attivo.
Villa Donà dalle Rose, Romanin, Jacur (Secolo: XVII) – Salzano.
Fatta costruire dalla famiglia Donà delle Rose nel XVII secolo a metà del 1800 fu acquistata dal finanziere padovano Moisè Vita Jacur.
Dal 1979 è di proprietà del comune di Salzano che ne ha fatto la propria sede.
Al 1781 risale la costruzione dell´edificio a nord adibito a filanda a vapore per la lavorazione della seta che inglobò parte delle originali barchesse.
Villa Bollani-Erizzo detta "Belvedere" (Secolo: XVI) – Mirano.
Villa di campagna a pianta rettangolare disposta su tre livelli è una delle più antiche residenze di Mirano.
L´elemento che caratterizza la villa è sicuramente il parco con la montagnola del Belvedere e il suo "castelletto" .
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Caratteristiche del percorso
Il 48% del percorso si svolge su asfalto mentre la parte restante è rappresentata da tratti sterrati (24% che non presentano particolari difficoltà), da piste ciclabili (14%) e da tratturi (14%) con tratti alquanto impegnativi.
Il percorso lo classifichiamo "Impegnativo" sia per la lunghezza ma soprattutto per:
la strada Provinciale 65 che conduce a Zero Branco è priva di pista ciclabile e molto trafficata ed essendo dritta invoglia gli automobilisti a corre più del dovuto.
Via Cavino sottopasso passante: strada stretta e senza ciclabile.
I tratti sterrati del passante sono caratterizzati da numerose sbarre alcune delle quali obbligano ad un discreto esercizio fisico per essere oltrepassate.
Il tratturo lungo la Dese (Martellago) dove gli ultimi 300 metri sono generalmente non curati con erbe molto alte e fondo sconnesso. Questo tratto l´abbiamo percorso tre volte a distanza di tre mesi l´una dall'altra confermando che l´incuria è sempre sovrana.
Per affrontare la "giungla" dovete essere in grado di leggere il sentiero (vegetazione più rada, erba o rami piegati che indicano un passaggio precedente, erba schiacciata etc) cosa che si ottiene solo con l´esperienza.
In caso contrario seguite la deviazione suggerita.
Il tratturo lungo il Muson Vecchio generalmente è sempre ben curato ma potrebbe presentare tratti non curati piuttosto lunghi (erbe alte e fitte) e quindi vanno tenuti presenti i suggerimenti inerenti alla Dese.
Nota: sia per il tratturo sulla Dese sia per quello sul Muson (che parte del ponte Grasso) viene proposta una deviazione per evitare questi tratti.
I periodi migliori per effettuare il percorso sono la primavera e l´utunno ma anche l´estate se la temperatura lo permette poiché vi sono numerosi punti dove trovare riparo dalla calura.
Appena lasciata Zero Branco all´altezza del capitello dedicato a Maria Regina del Santo Rosario troverete una fonte di acqua sorgiva potabile.
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Data | 31 Luglio 2016 |
Partenza | Mirano: Parcheggio Villa Belvedere |
Arrivo | Mirano: Parcheggio Villa Belvedere |
Lunghezza | 44.6 Km |
Tempo percorrenza | 2 ore e 30' |
Difficoltà | Impegnativo |
Velocità media | 18.0 Km/h |
Dislivello: salita | 0.0 mt. |
Bicicletta consigliata | MTB-CityBike |
Strada asfalta | 21.5 Km. - 48.2% |
Pista Ciclabile | 6.3 Km. - 14.1% |
Sterrato | 10.7 Km. - 24.0% |
Tratturo | 6.1 Km. - 13.7% |
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Album foto del percorso
Album foto: 2008 La nascita del Passante
Passante: Postazione Ovest← →
Martellago-Passante: Sterrato← →
Martellago: Sterrato di Via Boschi← →
Martellago: Via Boschi
Salzano: Sterrato Via Sogaretti