Premessa.
Presentazione.
Accesso alle rive dei canali: le regole del contadino e del proprietario terriero.
Punti di potenziale difficoltà.
I canali di scolo.
Le ville venete lungo il percorso.
Scheda del percorso.
Descrizione del Percorso
Premessa.
Percorrere i tratturi lungo i canali di scolo può rivelarsi un´esperienza molto suggestiva e una maniera alternativa per ammirare la campagna del miranese.
Tuttavia la cosa non è di facile attuazione, poiché molte delle rive sono chiuse al passaggio da cancelli con tanto di cartelli indicanti la "proprietà privata" e il "divieto d´accesso".
Nota: Questo percorso l´avevamo progettato e testato già nel 2017 ma solo ora lo rendiamo disponibile a tutti dopo aver riverificato tutti i punti "critici" a suo tempo evidenziati.
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Presentazione.
Il percorso, pur essendo molto breve, lo abbiamo classificato impegnativo per i seguenti motivi:
- 1- Il fondo di molti tratturi è sconnesso, mettendo a dura prova le braccia.
- 2- In alcuni periodi dell´anno, lungo i tratturi, l´erba è molto alta e non agevola la pedalata.
- 3- Alcuni tratturi, che al momento in cui il percorso è stato testato erano accessibili, potrebbero non piùesserlo, costringendovi a ritornare sui vostri passi. Vedi "Accesso alle rive dei canali di scolo".
Si parte dal parcheggio vicino allo stadio comunale di Mirano.
Dopo lo sterrato di Via Viasana si percorrerà il tratturo lungo lo scolo Caltressa e quindi, seguendo le rive del canale Menegon, si arriva nel territorio del Comune di Spinea dove, lungo le rive del Rio Fiumetto, si raggiung† la località di Orgnano - Santa Bertilla.
Ad Orgnano le rive degli scoli sono inaccessibili (reti, cancelli etc.) e quindi raggiungeremo le rive del Rio Cimetto (o Fiumetto) in località Luneo-Via Barzizza.
Una volta arrivati in Via della Costituzione (Spinea), causa altri cancelli e/o divieti vari, "attraverseremo", su asfalto, il passante di Mestre per riprendere il tratturo lungo il Cimetto.
Dopo aver costeggiato le "Cave di Luneo" s´arriva in Via Zinelli, dove l´addio allo scolo Cimetto sarà definitivo (entrambe le rive sono precluse da recinzioni che arrivano quasi a sfiorare l´acqua).
Raggiungeremo Mirano, percorrendo un tratto dello scolo Parauro, del Refosso Vallona e del Muson Vecchio, entrando nel parco di villa Belvedere, per raggiungere poi il punto di partenza.
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Accesso alle rive dei canali: le regole del contadino e del proprietario terriero.
Molti tratturi lungo i canali sono di libero accesso, altri sono impediti da sbarre e/o cancelli (non chiusi) e quindi si corre il rischio di tornare indietro e cambiare il percorso pianificato, ma tentare non nuoce.
Per ulteriori informazioni riguardante l´accesso alle rive dei canali, vi rimando all´;estratto del Regolamento Polizia Idraulica del consorzio di bonifica "Acque risorgive"(lo trovate in allegato alla descrizione in pdf) e ad un estratto della linea guida "Rispetta il tuo canale", sempre del consorzio, in cui sono evidenziate le parti per i "cicloturisti".
Chiedendo informazioni ad alcuni contadini, le cui terre confinano con i canali, scoprirete che l´uso del tratturo (zona di rispetto) è consentito a tutti, mezzi a motore esclusi se non autorizzati, purché vi sia il costante rispetto dell´ambiente circostante.
I "proprietari terrieri" vi diranno che la riva è di loro assoluta proprietà e quindi non transitabile pena una denuncia.
Considerazioni: tra cancelli, sbarre e regolamenti vari, il percorrere i tratturi lungo i corsi d´acqua si rivelerà un´avventura, poiché non saprete se e come lo finirete, ma vale comunque la pena di tentare, sempre comunque sotto la vostra responsabilità nell´assoluto rispetto dell´ambiente che vi circonda.
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Punti di potenziale difficoltà:
Canale Menegon: uscita direzione ciclo-pedonale Canale Taglio: C´è un cancello, generalmente aperto, che potete trovare chiuso e quindi sarete costretti a tornare indietro verso il parco sul passante per attraversare poi il Canale Taglio.
Località Luneo-Barzizza - accesso alla riva del Cimetto: per accedere alla riva dovete aprire il cancello scorrevole (nel nostro ultimo passaggio era già aperto). Se fosse chiuso o non foste nella condizione di aprirlo dovrete, su asfalto, portarvi nella parte opposta del passante. (Zona Luneo).
Tratturi sconnessi: Gran parte dei tratturi sono sconnessi e quindi sarebbe preferibile una bici ammortizzata e in molti periodi dell´anno l´erba è piuttosto alta rendendo difficile la pedalata.
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I canali di scolo:
Scolo Caltressa:ha origine in corrispondenza della derivazione Lusore-Mason, percorre via Braguolo, via Cenaceo, proseguendo poi in aperta campagna, per confluire infine nello scolmatore di Mirano in via Scaltenigo; un ramo, dopo Via Porara, assume il nome di Canale Menegon.
Canale Menegon: è il principale affluente del Lusore, cui si congiunge in prossimità della foce dello stesso poco prima della Laguna, all´interno della zona industriale di Marghera.
Scolo Parauro:nasce dal Muson Vecchio, oltrepassa, tramite botte a sifone, il Refosso Vallona, procedendo lungo la campagna a nord-est di Mirano intersecando via Parauro e via Zinelli. Il Parauro è un affluente di destra dello scolo Cimetto.
Scolo Refosso Vallona: è uno scolo consortile che scorre quasi parallelo al Muson Vecchio per poi confluire nel Taglio di Mirano.
Scolo Cimetto-Fiumetto: è� il principale affluente di sinistra dello scolo Menegon.
Si origina in Comune di Salzano nei pressi del fiume Muson Vecchio da una derivazione del Refosso Vallona: occupa probabilmente un vecchio alveo del Muson, utilizzato da questo prima che fosse deviato tramite il canale Taglio di Mirano.
Una volta arrivato in località Orgnano di Spinea, il Cimetto si divide in due rami:
a- Lo scolo Fiumetto (ramo del Consorzio Acque Risorgive) scorre in direzione sud - e scarica nel canale Menegon.
b- Lo scolo Cimetto (ramo dell´ex Consorzio Dese Sile) che prosegue verso est ed in località Gazzera curva verso nord e confluisce poco dopo nel fiume Marzenego, proprio dove quest´ultimo si biforca scorrendo attorno al centro di Mestre.
(Fonti bibliografiche:
Piano di classificazione immobili ricadenti nel comprensorio consortile del Consorzio di bonifica Acque Risorgive - 2011
Relazione tecnico-illustrativa del Comune di Spinea - Piano delle Acque 2013.
Relazione tecnico-illustrativa del Comune di Mirano - Piano delle Acque 2015.
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Le ville venete lungo il percorso.
Villa Querini � (Mirano).
Secolo: XVII - La villa è di origine seicentesca, anche se le forme attuali risalgono all´ultimo decennio del Settecento, quando tutto il complesso venne rinnovato stilisticamente. Barchessa ampliata nel 1843, dotata di portico a cinque archi a tutto sesto.
Oratorio, dedicato a San Bernardino, a unica navata con timpano modanato e dentellato e con piccolo rosone centrale. Portale di ingresso con sopraluce a tutto sesto.
Villa privata: non visitabile.
Villa Bollani, Molin, Memmo, Erizzo, detta "Belvedere" � (Mirano).
Eretta nel cinquecento dalla famiglia Bollani rappresenta una delle più antiche residenze padronali di Mirano. Essendo prima di tutto un´azienda agricola con annessi dei mulini fu costruita non a caso sulle rive del Muson.
Passò agli Erizzo nei primi anni venti del 1800, quindi ai Barzizza che costruirono le scuderie e risistemarono il parco.
Negli anni 50 del XX secolo fu trasformata in segheria con la barchessa destinata a deposito. Nel 1969 la villa fu acquistata dal Comune di Mirano che con il supporto della Soprintendenza dei Beni Architettonici ed Ambientali del Veneto orientale, ha riportato il complesso al suo antico splendore.
Di fronte a villa Belvedere si erge il suggestivo complesso architettonico del Castelletto e delle Grotte del Belvedere, costruito nella seconda metà dell´ottocento dal nobile veneziano Vincenzo Paolo Barzizza secondo il gusto tardo romantico delle finte rovine.
Villa aperta al pubblico e sede di uffici comunali.
Villa Giustinian - Morosini è detta "XXV Aprile - (Mirano).
Il complesso, in stile palladiano, terminato nel 1661 dalla famiglia Giustinian passò alla famiglia Morosini nel 1792 che la restaurò in maniera radicale.
La villa è costituita dalla casa padronale e da una barchessa ora sede espositiva.
Villa di proprietà del Comune di Mirano e sede dell´ex biblioteca comunale.
Villa Barbarigo, Lassotovich - Mirano.
La villa è adiacente ad un altro edificio appartenuto sempre alla famiglia Barbarigo.
Poche sono le notizie certe inerenti la villa che quasi certamente è una pesante ristrutturazione di un preesistente edificio seicentesco, mentre gli annessi sembrano piùantichi della villa dominicale.
L´edifico è impreziosito da un oratorio il cui ingresso è posto in Via Giudecca.
Villa privata: non visitabile.
Villa Barbarigo, Astori, Carraro - Mirano.
La villa, appartenuta prima alla famiglia Michiel, passò ai Barbarigo intorno al 1661. L´edificio è realizzato in un unico corpo dalle proporzioni massicce ingentilito, sul lato est, da una torretta che ha lo scopo di "proteggere" una scala a chiocciola in pietra massiccia. Ben conservata è anche la vicina barchessa.
Villa privata: non visitabile.
Villa Loredan � (Mocenigo) - Mirano.
La villa è più nota come "Mocenigo", sede di un agriturismo, ma in realtà i primi proprietari furono i Loredan, nome con cui è registrata presso l´Istituto Regionale Ville Venete. L´edificio è databile intorno al XVI secolo ed essendo immerso nella campagna miranese richiama molto l´atmosfera del "vivere in villa".
Vicino alla villa si trova un oratorio dedicato a San Lorenzo.
Villa Tozzi - Spinea.
La villa (sec. XVIII) cela dietro di sé uno tra i più bei parchi del Comune di Spinea, ricco di specie arboree quali magnolie, tigli, pioppi, olmi, acacie, platani e querce.
Nell´ottocento la villa era conosciuta come Cornoldi - Ponci.
Edificio compatto su tre livelli, con tetto a padiglione. La facciata su strada presenta, a piano terra, un portale centinato di ingresso, a piano primo, due finestre con timpano triangolare.
Villa privata: non visitabile.
Villa Benini, Zampieron, Franchi - Spinea.
La villa (sec. XIX) presenta un volume compatto su tre livelli. Facciata principale con copiosità di elementi decorativi a rilievo e fregi.
Villa privata: non visitabile.
(Fonti bibliografiche: Istituto Regionale Ville Venete .
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Scheda del percorso.
Il 42.1% del percorso si svolge ungo tratturi, molti dei quali po´ sconnessi.
Se consideriamo anche lo sterrato si arriva al 58.4 % di strada priva di qualsiasi tipo d´asfalto.
Alcune piste ciclabili, soprattutto nel comune di Spinea, sono delimitate dagli "occhi di gatto" che dal nostro punto di vista rappresentano punti di potenziale perdita dell´equilibro e conseguenti cadute, soprattutto in caso di pioggia.
L´unico tratto pericoloso va dal parcheggio del supermercato sino all´attraversamento di Via Luneo, prima per imboccare il sottopasso del Passante di Mestre, poi per raggiungere lo sterrato che vi scorre accanto.
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Data | 11 Agosto 2019 |
Partenza - Arrivo | Mirano - Parcheggio stadio comunale. |
Lunghezza | 24.5 Km |
Tempo percorrenza | 2 h e 20´ |
Difficoltà | Difficile |
Velocità media | 10.5 Km/h |
Dislivello: salita | 0.0 mt. |
Bicicletta consigliata | MTB |
Strada asfalta | 17.7% - 4.3 Km. |
Pista Ciclabile | 23.9% - 5.9 Km.. |
Sterrato | 16.3% - 4.0 Km. |
Tratturo | 42.1% - 1.3 Km. |
Foto: Lo scolo Caltressa e il canale Menegon
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