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Altinate

Terre tra i fiumi Sile e Piave


Presentazione
Cenni di Storia
Antiche mura di Jesolo: La Basilica di Equilium
Torre del Caligo
Lio Maggiore
Cortellazzo
Curiosità lungo il percorso
Il percorso



Presentazione
Il percorso si sviluppa lungo le rive dei fiumi Sile e Piave, toccando piccoli borghi come Ca´ Nani, Santa Maria di Piave (lungo le rive del Sile), Passarella di Sotto, lungo, Ca´ Pirami (nelle terre bonificate) e centri più famosi come Jesolo e Cortellazzo, dove sfocia il fiume Piave.
Ci inoltreremo nella laguna Nord sino alla località di Lio Maggiore ma la parte più suggestiva è sicuramente il tratturo (circa 9.5 Km.) lungo la riva destra del Piave.
Partenza fissata a Santa Maria di Piave, vicino alla Chiesa e una volta attraversato il Sile ne percorreremo la sua riva destra per aggiungere Lio Maggiore e quindi Jesolo.
Da Jesolo, costeggiando il Canale Cavetta, arriveremo a Cortellazzo da dove inizieremo a risalire il Piave lungo il tratturo che lo costeggia, immersi in un ambiente quasi incontaminato.
All´altezza di Passerella di Sotto, ci inoltreremo nelle terre bonificate, caratterizzate da numerosi casolari abbandonati, strade dritte, tipiche di un decumano romano, e da una serie infinita di ordinatissimi campi coltivati.
Lasciate le "bonifiche", risalendo la riva sinistra del Sile ritorneremo al punto di partenza.

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Cenni di Storia
Jesolo non è solo spiaggia, vita notturna ma anche storia, tanta storia, da sempre poco valorizzata come volano per l´industria turistica.
Jesolo in epoca pre-romana era nota come Jesolo (Equilium = città dei cavalli) ed era una delle molte isole che caratterizzavano la laguna di Venezia, da Chioggia a Grado.
In epoca romana, Equilium è un tipico "vicus" romano, abitato da Veneti dediti prevalentemente alla pesca e all´allevamento del bestiame, in particolare dei cavalli.
Dopo le invasioni barbariche la sua storia segue quella di Venezia. Fu sede di una delle più importanti diocesi del Nord-Est, soppressa nel 1466 e la sua decadenza iniziò con l´avvio dell´interramento della laguna circostante.
La rinascita di "Jesolo" inizia alla fine del 1400, quando la famiglia patrizia dei Soranzo fece erigere una Chiesa dedicata al Battista eletta poi nel 1495 a parrocchia, la più antica del Basso Piave. Attorno alla Chiesa prende vita un nuovo centro abitato.
L´area è compresa tra i fiumi Sile e Piave che la Serenissima sottopose a numerose opere di deviazione per evitare l´interramento della laguna.
Tra le opere di deviazione più importanti va ricordata la costruzione (1499) del canale che collegava il vecchio alveo del Piave (ora Sile) a quello attuale, realizzato da Alvise Zucharin in onore del quale la località di "Jesolo" fu denominata "Cavazuccherina".
Il carattere paludoso rimase la peculiarità dell´area,(ad eccezione di alcune dune sabbiose, dove intorno al 1908 fu costruito uno stabilimento balneare - Zona Miramare), almeno fino al 1910 quando si avviarono le prime azioni di bonifica che consentirono di mettere a disposizione diversi lotti di terreno agricolo.
Durante la Grande Guerra con l´allagamento delle zone intorno Caposilie, per rallentare l´avanzata austriaca, la popolazione di Cavazuccherina fu costretta ad evacuare.
Dopo la guerra fu avviata la "grande Bonifica" (1920-1930), per merito di T. Nember e G.Gorio che acquistarono e bonificarono gran parte delle paludi a nord del litorale fondando l´azienda agricola "Ca´ Brescia" (ora Piazza Marina).
Furono introdotte le coltivazioni di frumento, granoturco e barbabietola da zucchero e successivamente quelle degli alberi da frutto e dei vigneti.
Le bonifiche furono il vero volano per la valorizzazione del litorale in funzione turistica con la costruzione dei primi stabilimenti per le cure elioterapiche e nel 1927 fu costruito il Lido di Treviso e l´Istituto Marino, ora Ospedale.
Nel 1928 il nome di Cavazuccherina fu sostituito con Jesolo, mentre il Lido Treviso fu denominato Lido di Jesolo.
Ora Jesolo è una delle più importanti località balneari d´Italia e d´Europa e il piccolo villaggio di Cavazzuccherina è ora una serie infinita di alberghi, villaggi turistici, ristoranti e case per le vacanze, con uno skyline tipico di una città americana.
Per contro il suo entroterra ha conservato (fortunatamente) la sua vocazione agricola.

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Antiche mura di Jesolo: La Basilica di Equilium
La zona archeologica si trova lungo la via Antiche Mura e conserva i resti della cattedrale dedicata a Santa Maria, appartenente alla scomparsa diocesi di Equilium, sorta presso il sito di un precedente edificio paleocristiano dedicato a San Mauro.
Della Basilica resta solo parte del pavimento, l´angolo di una parete e la base quadrata del campanile.
La cattedrale fu costruita su una chiesa preesistente del VI-VII secolo (di cui si conservano frammenti del pavimento a mosaico con motivi floreali) che a sua volta era stata eretta su un sacello paleocristiano.
La zona archeologica ha subito notevoli danni durante la Grande Guerra, sia a causa dei bombardamenti sia dalla costruzione, nelle vicinanze dell´altare maggiore, di un fortino tuttora visibile.
Prima di allora la cattedrale conservava ancora intatte le pareti, come testimoniato dai documenti dell´epoca.

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Torre del Caligo.
La località di Torre del Caligo, nel Medioevo era un presidio militare adibito a far pagare il pedaggio a chi voleva entrare in laguna.
Se ora il canale Caligo è un semplice corso d´acqua che costeggia lo sterrato che porta a Lio Maggiore, nel Medioevo costituiva la via d´acqua principale peer le zattere provenienti dal Cadore, cariche del legname di cui necessitava l´Arsenale per costruire le navi della Serenissima, per entrare in laguna.
Il Canale Caligo era via attraverso la quale le merci da Lio Maggiore prendevano la strada del Nord e dell´Est.
L´importanza del canale Caligo viene meno quando i Savi ed Esecutori alle Acque, nel marzo del 1580, trovano la via interrata dirottando provvisoriamente la navigazione per la cava del Cavalin che dal 1563 era stata realizzata prolungando il ramo del Cavalin verso l´alveo del Piave.
Nel 1632 la Serenissima stabilisce le tariffe di transito sul Cavallino ufficializzando così l´apertura di una via alternativa al Caligo per i traffici commerciali.
Le attività più diffuse lungo il Caligo erano la coltivazione della vite e il pascolo, svolte da lavorati coloni che abitavano nei casoni di paglia e canne di palude.
Anticamente la Torre si chiamava "Torre di Piave" perché edificata a difesa del "passo" del fiume stesso e successivamente chiamata "Torre del Caligo" (caligo = nebbia) perché spesso immersa nella nebbia palustre che ne impediva la vista.
Vicino alla Torre sorgeva un eremo di monaci Camaldolesi, presumibilmente fondata attorno all´anno 1000 da San Romualdo (fondatore della Congregazione Benedettina Camaldolese).
La Torre attuale dovrebbe essere l'unico elemento superstite di una coppia, considerando che alcune mappe settecentesche ne indicano due, una delle quali al capo opposto del canale Caligo, in località Lio Maggiore, ora scomparsa.

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Lio Maggiore.
La zona di Lio Maggiore sembra fosse già abitata in epoca romana soprattutto come luogo di villeggiatura, e si trovava in una posizione strategica per il commercio in laguna, ancora più rilevante di Lio Piccolo, essendo direttamente collegata con l´entroterra tramite il canale Caligo e, sembra, da una strada lastricata.
Il vecchio porto romano si trova a circa 2 metri sotto il livello del mare a causa dell´inarrestabile fenomeno d´interramento a cui è soggetta da sempre la laguna.
Per raggiungere la località si deve percorrere una strada "ianca" immersa in un ambiente splendido, dove alle valli di laguna si intervallano campi coltivati e frutteti.

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Cortellazzo.
Cortellazzo sorge quando la Serenissima conclude i lavori del Canale Cavetta con lo scopo di facilitare i traffici acquei tra la laguna e il Friuli.
L´aumento del volume dei traffici favori la nascita del borgo costituito inizialmente dalla chiesetta dedicata alla Madonna del Rosario (1601), qualche casa e da un´osteria.
Con l´alluvione del 1638 (Rotta della Landrona - 1683), il tratto terminale del Piave deviò proprio a Cortellazzo.
Durante la Grande Guerra le acque antistanti Cortellazzo furono teatro di alcuni scontri tra la Marina Italiana e quella Austriaca. A seguito di uno di questi combattimenti, Costanzo Ciano, (Padre di Galeazzo), fu insignito del titolo di "Conte di Cortellazzo".
Di fronte a Cortellazzo, al di là del Piave, si trova la Laguna del Mort, sito di interesse comunitario, in quanto simile all'antico cordone litoraneo che, fin dall'inizio del primo millennio, separava la Laguna Veneta (che allora si estendeva dal Po all'Isonzo) dal mare Adriatico.

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Curiosità lungo il percorso

Santa Maria di Piave:
E´ una frazione del Comune di San Donà di Piave situata nel punto più a sud del territorio comunale. Confina da una parte con Caposile e dall´altra con Ca' Nani (località di Jesolo).
La frazione è una località “isolata”, ideale per una sosta in un´oasi di quiete a dimensione umana.
A S. Maria di Piave, la cosa più caratteristica è sicuramente il ponte pedonale, sul Fiume Sile, a Nord dell´abitato, da cui si gode uno splendido panorama del paesaggio fluviale e vallivo.

Ca´ Nani:
La località di Ca´ Nani si trova sulle sponde della Piave Vecchia, immersa in uno splendido panorama fluviale, circondato da frutteti e dalle valli da pesca della laguna.
Ca´ Nani si trova sulla vecchia strada che portava a Jesolo e quindi, come S.Maria di Piave, rappresenta un tranquillo punto di sosta.

Casa del Fascio e del Pescatore (loc. Cortellazzo):
Costruzione della prima metà del Novecento, di stile tipicamente fascista.
Collocato lungo il canale Cavetta di fronte alla conca di navigazione di Cortellazzo si trova in evidente stato di abbandono.

Ponte di Barche sul Piave (Loc. Cortellazzo):
Citiamo il ponte di barche perché chi non è di queste parti, troverà alquanto strano dover pagare un pedaggio per l´attraversamento di un fiume, dando l´idea di essere ritornati al medioevo dove la “gabella per il passaggio” era consuetudine.
Il ponte è di proprietà privata e collega Cortellazzo a Eraclea Mare e la laguna del Mort ed in funzione tutto l´anno.
Tra Piave e Sile, sono tre i ponti di barche dove bisogna acquistare il biglietto per superare il fiume, anche se l´esborso è veramente modesto (poco meno di 1 euro) e le biciclette transitano gratuitamente.
Se avete l'occasione , assistete alle manovre di “sezionamento” del ponte per far transitare i natanti: sono particolari e curiose.

Passerella di Sotto:
Tipico e tranquillo paese delle terre di bonifica il cui monumento più significativo è rappresentato dalla Chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta, costruita agli inizi del 1900.
Curiosa è la targa che sorge davanti alla canonica, in cui sono riportate alcune frasi, che mettono in risalto l´amore per la terra ma un pò anacronistiche, “…abitare questa terra, regalatici dai nostri padri e non possederla…

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Il percorso
Il percorso è caratterizzato dalla completa assenza di piste ciclabili.
La metà del percorso (circa 49%) si sviluppa su asfalto con tratti molto pericolosi. Solo l'attraversamento di Ca´ Nani e il tratto da Santa Maria di Piave a Jesolo sono caratterizzati dalla scarsa presenza di autoveicoli.
Per ben due volte dovremmo attraversare Via Adriatico, arteria intensamente trafficata durante il periodo estivo.
Anche i tratti rettilinei, lungo il Cavetta e nella campagna, devono essere percorsi con attenzione, poiché per la loro tipologia, molte volte sono scambiate, sia dagli automobilisti che dai motociclisti, per "autodromi". In questi tratti il “gilet rifrangente” potrebbe rivelarsi un valido alleato.
Anche nei tratti cittadini l´attenzione non deve venire meno per la quasi totale mancanza di piste ciclabili sicure.
Nota: La presenza di una ciclabile, dal nostro punto di vista, automaticamente non rientra in tale categoria, se non si presenta con un alto tasso di sicurezza.

Tratto contromano: Da Ca´ Nani al punto di arrivo, abbiamo previsto di percorrere circa 0.7 Km, di Via Santa Maria di Piave, "contromano" per i seguenti motivi:
- Via Adriatico è estremamente pericolosa.
- Il tratto contromano è caratterizzato da un traffico quasi inesistente. L´attenzione non deve mai venire meno.
- Godere di un panorama che Via Adriatico non può regalare.

Sterrati e tratturi: Gli sterrati e i tratturi rappresentano l´altra metà del percorso e il tratto più impegnativo è sicuramente quello lungo il Piave da affrontare con una mountain bike anche se una citybike può egregiamente svolgere il proprio dovere.
Lo sterrato che porta a Lio Maggiore è facilmente percorribile con qualsiasi tipo di bicicletta.

Dove parcheggiare: Il parcheggio a Santa Maria di Piave È molto piccolo e quindi vi suggeriamo altri due punti da cui partire:
- Località Ca´ Nani: vicino al ristorante all´incrocio con Via Adriatico dove oltre ad un punto di ristoro c´è un ampio spazio dove lasciare l´auto.
- Jesolo: Parcheggio del Comune, molto ampio e ben curato, dove, anche d'estate, un posto auto non è difficile da trovare.

Quando effettuare il giro: I periodi consigliati sono la primavera e il primo autunno in quanto d´estate il caldo torrido rende l´impresa più ardua ed eviterete le lunghissime code (sia in andata che al ritorno) che caratterizzano quasi tutti i fine settimana del periodo estivo.
Nella località di Lio Maggiore vi suggeriamo di arrivare prima delle dieci perché potrete godervi il silenzio della laguna prima dell´arrivo degli avventori dell´agriturismo.
Se avete la possibilità munitevi di cannocchiali, particolarmente utili quando sarete nell´area di Lio Maggiore, per ammirare la fauna che la caratterizza.
Il percorso l´abbiamo definito impegnativo per i seguenti motivi:
- pericolosità di alcuni tratti
- la tipologia e lunghezza del tratturo lungo il Piave

Punti negativi:
1- Se decidete di avventurarvi durante la stagione estiva e/o durante i fine settimana dovete valutare il fatto che queste località di mare sono frequentatissime, soprattutto nei fine settimana, per cui è quasi certo che troverete code sia all´andata ma soprattutto al ritorno, motivo per il quale dovete armarmi di infinita pazienza.
2- La totale mancanza di piste ciclabili ha fatto si che il percorso sia definito "impegnativo" in quanto l'attenzione al traffico deve essere costante.
3- Le località visitate sono l´ambiente naturale per zanzare e/o altri piccoli insetti di palude, assai numerosi e fastidiosi per cui risulta utile munirsi di prodotti repellenti mentre l'uso degli occhiali è "obbligatorio".

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DATI DEL PERCORSO

Data 24 Maggio 2015
Partenza Santa Maria di Piave (VE)
Arrivo anta Maria di Piave (VE)
Lunghezza 55.1 Km
Tempo percorrenza 3 ore e 04'
Difficoltà Impegnativo
Velocità media 18.0 Km/h
Dislivello: salita 0.0 mt.
Bicicletta consigliata MTB
Strada asfalta 27.1 Km. - 49.3%
Pista Ciclabile 1.0 Km. - 1.8%
Sterrato 17.5 Km. - 31.8%
Tratturo 9.4 Km. - 17.1%

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DESCRIZIONE PERCORSO

START: Santa Maria di Piave: Chiesa Parrocchiale. Km.0.0
Lasciamo il parcheggio e ci dirigiamo a destra sino a raggiungere il
ponte ciclo-pedonale sul Sile
- circa 0.4 Km - (alla nostra sinistra), che attraversiamo per portarci in via Salsi.
Una volta sul ponte sul ponte ciclo-pedonale dobbiamo fermarci per godere del
paesaggio che la postazione "elevata" ci offre
.


Deviazione su sterrato: 2.4 Km.
Percorsi pochi chilometri effettuiamo una breve deviazione lungo uno sterrato per ammirare il fiume Sile.
Ritorniamo sulla strada asfaltata e la percorriamo sino a raggiungere lo sterrato che ci porterà a Lio Maggiore.

Torre del Caligo e sterrato per Lio Maggiore: 3.95 Km.
Poco prima di arrivare allo sterrato che porta a Lio Maggiore, sulla sinistra si nota quel che resta della
Torre del Caligo
.
Lasciata la torre e percorse poche centinaia di metri giriamo a destra sulla strada "bianca" che porta a Lio Maggiore.
La strada è particolarmente suggestiva da percorrere perché mostra un ambiente quasi incontaminato caratterizzato da campi coltivati e valli lagunari.
La strada, soprattutto nel periodo estivo è assai frequentata in quanto a Lio Maggiore sono presenti strutture ricettive.
Lo sterrato segue il sinuoso percorso di quello che una volta era una delle più importanti vie di navigazione per l'accesso alla laguna: il Canale Caligo.


Lio Maggiore: 11.5 Km
Giunti alla fine della strada bianca siamo arrivati a Lio Maggiore, dove vale la pena di fermarsi, soprattutto per godere del silenzio che regna sovrano (prima dell'arrivo degli avventori dell´agriturismo) e con un po´ di fortuna vedere alcuni esemplari dell´avifauna lagunare.
Non essendoci alternative dobbiamo ripercorrere a ritroso lo sterrato e raggiungere la strada asfaltata (18.9 Km) - ora Via Drago -, dove giriamo a destra per raggiungere Jesolo.

Jesolo - Ponte sul Sile: 22.4 Km
Percorriamo Via Drago sino al Ponte sul Sile che una volta imboccato ci permette di attraversare il fiume.
Giunti sulla sponda opposta,giriamo a sinistra fino a raggiungere via Mura Antiche.

Jesolo - Via Antiche Mura: 22.6 Km.
Dopo circa 0.6 Km arriviamo a quello che è il sito sito archeologico di Jesolo: a parte la recinzione e qualche cartello, l'area ha tutta l´impressione di essere abbandonata..
L´accesso non è possibile e bisogna accontentarsi di quello che si scorge attraverso la rete. Ritorniamo sui nostri passi e poco dopo imbocchiamo, a sinistra, Via Novarno, sino alla Chiesa Parrocchiale.
Raggiungiamo quindi via Nazario Sauro e costeggiando il Sile, arriviamo ad incrociare Via G.Pascoli ( Km. 24.4) che imbocchiamo con l´aiuto del vicino passaggio pedonale.
Al termine di Via G.Pascoli giriamo a destra in Via C.Battisti che ci porterà nella località di Cortellazzo, seguendo le sponde del
Canale Cavetta
.

Cortellazzo - Via Masaua: 30.8 Km
Poco prima di arrivare al centro di Cortellazzo, giriamo a sinistra in Via Asmara e subito incontriamo la sagoma inconfondibile della “Casa del Fascio”, passata la quale giriamo a destra in Via Adua sino a raggiungere Via Massaua.
Ci dirigiamo a Nord, lungo un tratto di strada che scorre lungo le rive golenali del Piave.
Percorso circa un chilometro, dove la strada costeggia il fiume, si nota l´inconfondibile struttura del ponte di barche sul Piave.

Piave: Inizio sterrato-tratturo lungo il fiume: 32.3 Km
Percorso circa 1 chilometro, giriamo a destra ed entriamo nell´area golenale del Piave.
I primi 900 metri sono caratterizzati da uno sterrato non molto regolare che porta sulle rive del Piave.
Terminato il tratto sterrato inizia un tratturo, intervallato da brevi tratti di sterrato, lungo circa dieci chilometri immersi in un ambiente fantastico.
Il tratturo non è molto frequentato e quindi la vegetazione la fa da padrona impedendo per moltissimi tratti di vedere il fiume, ma ciò non impedisce di pedalare tranquillamente. Il fondo si presenta prevalentemente regolare.
Se il tratturo comincia a essere "pesante", potete lasciarlo sfruttando le stradine di "risalita".
A metà del tratturo si incrocia il ponte che collega Jesolo ad Eraclea ( Km. 38.4) dove si trova una trattoria.
Passiamo sotto il ponte e proseguiamo lungo il tratturo per altri quattro chilometri e subito dopo una curva a 90 gradi, imbocchiamo la "risalita" e ci portiamo sulla strada asfaltata -Via Piave Nuovo-.

Via Sacca: 42.5 Km
Risaliti in Via Piave Nuovo la attraversiamo (prestate attenzione, la strada è dritta e le auto scorrono veloci) e imbocchiamo Via Sacca che ci porterà alle terre bonificate, caratterizzate da ordinati campi coltivati, con strade rettilinee, aziende agricole e casolari abbandonati.
Al termine di Via Sacca ( Km. 44.5), giriamo sinistra e percorriamo Via Argine San Marco (che 1543, nelle intenzioni dei Veneziani doveva proteggere la laguna nord dalle esondazioni del fiume Piave) per circa 0.6 Km e quindi imbocchiamo (a destra) Via Passerella di Sotto ( Km. 45.1) che ci porterà all´omonimo abitato.
Una volta arrivati all´incrocio con Via Tram, giriamo a sinistra.

Ca´ Pirami: 47.4 Km
Percorsi circa due chilometri ci troviamo nella frazione di Ca´ Pirami.
Prima di proseguire il viaggio, giriamo a sinistra per vedere l´Oratorio dedicato a Sant´Antonio Abate, costruito dopo il 1918 a ridosso del quale è stata costruita una chiesetta che viene aperta solo una volta l´anno, nel giornoin cui si commemora il Santo.
Torniamo sui nostri passi e proseguiamo verso sud lungo Via Pirami dove a sinistra c´è l´unica pista ciclabile di tutto il percorso, che termina in corrispondenza del ponte.
Dopo circa 0.5 Km dal ponte, mentre Via Pirami piega a sinistra, noi proseguiamo dritti lungo Via T.Vecellio per raggiungere Via Piave Vecchio.

Via Piave Vecchio – Rivera Piave Vecchia: 50.2 KmKm.
Arrivati in Via Piave Vecchia, la attraversiamo e imbocchiamo Via Riviera Piave Vecchio, strada bianca all´inizio della quale si può vedere la tipica “bilancia” per la pesca sul fiume.
Lo sterrato misura circa un chilometro e quindi incroceremo Via Adriatica (51.4 Km.), dove giriamo a sinistra e pedaliamo per circa 0.4 Km per raggiungere Via Ca´ Nani.
Nota: Prestare la massima attenzione, sia nell´attraversare che nel percorrere Via Adriatica, perché molti automobilisti e motociclisti pensano di essere all´autodromo di Monza, soprattutto nel periodo estivo -

Via Ca´ Nani: 51.8 Km
Via Ca´ Nani, generalmente poco trafficata, attraversa una zona agricola, e per un tratto costeggia il Sile.
L´abitato principale si trova poco prima di raggiungere nuovamente via Adriatica, dove giriamo a sinistra per raggiungere Santa Maria di Piave.

Via Santa Maria di Piave: 54.1 Km
Percorsi circa 0.4 Km. Lungo Via Adriatica, troviamo sulla sinistra Via Santa Maria di Piave che imbocchiamo con moltissima attenzione per due motivi::
1- L´attraversamento di Via Adriatico in punto non proprio ortodosso.
2- Via S.Maria di Piave, dal punto in cui la imbocchiamo e per circa 0.7 Km. la percorreremo contromano (inizio doppio senso all´incrocio con Via Francescata).
Perché contromano:
a- Via S.Maria di Piave con traffico estremamente basso.
b- Scelta del male minore: evitare di percorrere Via Adriatico e la circumnavigazione della rotonda su Via Francescata, entrambe caratterizzate da un alto tasso di pericolosità.
c- Percorrere ancora le rive del Sile.
Alternativa: Proseguire dritti lungo Via Adriatica sino alla rotonda su Via Francescata, prendere la terza uscita per arrivare poi in Via Santa Maria di Piave.
Passata Via Francescata, dopo circa 200 metri ci ritroviamo al parcheggio della Chiesa

FINE: Santa Maria di Piave: Chiesa Parrocchiale. Km.55.1