Presentazione
Gli eredi del Medoacus
Curiosità lungo il percorso
Il percorso
Presentazione
Il percorso si sviluppa lungo le rive di quello che i romani chiamavano il "Medoacus", ossia il fiume Brenta o "la Brenta".
Il Brenta, almeno da Padova in poi, è sempre stato oggetto di modifiche sia naturali sia artificiali attuate per evitare l´interramento della laguna di Venezia e che in moltissime occasioni hanno avuto effetti disastrosi per le terre circostanti.
Due sono i rami del Brenta che percorreremo ed entrambi sono opera dell’uomo:
1- La Brenta della Cunetta, ossia il percorso ufficiale e comunemente identificato anche come fiume Brenta.
2- Il canale Taglio Nuovissimo, scavato con lo scopo di convogliare parte delle acque della Brenta Vecchia verso la zona sud della laguna.
Si parte dalla Piazza San Valentino di Sambruson, frazione di Dolo di origine romana, verso il canale Taglio Nuovissimo attraversando la campagna veneta a ridosso della fronda lagunare.
A circa metà del Canale Taglio Nuovissimo si arriva a Lugo dove dobbiamo fare una deviazione per ammirare, anche se solo dall´esterno, la chiesa di S.Maria di Lugo risalente probabilmente alla seconda metà del XIII.
Lasceremo il Taglio Nuovissimo all´altezza di Lova, (dove negli anni novanta del secolo scorso fu individuato un contesto santuariale tra la fine del II secolo a.C. e il I d.C.), per raggiungere Corte di Piove di Sacco percorrendo un bellissimo tratturo e quindi raggiungere Vigonovo percorrendo lo sterrato lungo il Brenta della "Cunetta".
Giunti a Vigonovo, dove possiamo ammirare Villa Sagredo
in cui soggiornò Galileo Galilei, proseguiremo verso Fossò e dopo aver passato Campoverardo ritorneremo a Sambruson.
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Gli eredi del Medoacus.
Canale Taglio Nuovissimo.
Realizzato nel 1605, rappresenta lâennesimo tentativo della Serenissima di limitare l´insalubrità, la sedimentazione e le alluvioni del fiume Brenta (Brenta Vecchia) che lo storico veneziano Alvise Cornaro definì "questa mala visìna" (1330) anche se il problema era ben presente sin dalla fine del 1200.
L´appellativo di Nuovissimo era stato coniato per distinguerlo dal vicino e contemporaneo Taglio Nuovo del Muson Vecchio.
Il Taglio Nuovissimo scorre ai margini della laguna meridionale e della statale Romea andando a sfociare nella Laguna Veneta in località Valli di Chioggia.
Originariamente il Taglio Nuovissimo andava a sfociare a sud di Chioggia, nella zona dell´attuale foce del Brenta detta della "Cunetta" come si rileva dalla mappa dello storico Bernardino Zendrini (1610).
Con la costruzione di questo canale artificiale la Serenissima diede avvio alla gestione pubblica delle valli e della laguna assoggettate al Magistrato alle acque che fece posizionare una sequenza di cippi segna confine andando a definire la cosiddetta "conterminazione lagunare".
Il canale è lungo 3.1 Km.
Brenta Nuova o della "Cunetta".
È il ramo principale del fiume Brenta, opera finale delle diverse opere idrauliche sugli alvei del fiume iniziate dalla Repubblica di Venezia ed ultimate verso il 1860 per evitare l’interramento della laguna.
Questo ramo inizia a Stra, prosegue per Vigonovo, Corte di Piove di Sacco, dove qualche chilometro prima di questa località, s´innesta nell"alveo della soppressa Brenta Nova prendendone il posto e proseguendo per Codevigo e Valli di Chioggia.
Prima di sfociare in mare le acque del Brenta si uniscono a quelle del Bacchiglione in località Ca´ Pasqua.
I due fiumi sfociano nel Mar Adriatico presso l´attuale località turistica di Brondolo, "Isola verde", a sud di Chioggia.
La Brenta Vecchia o "Naviglio del Brenta".
È il percorso naturale minore del fiume ed è suddiviso in tre tronchi: il primo da Stra fino alla chiusa di Dolo; il secondo da Dolo fino alle chiuse di Mira Porte; il terzo da Mira fino a Fusina, dove sfocia in laguna.
L´insieme urbano, storico e paesaggistico compreso tra Stra e Fusina è noto come la Riviera del Brenta.
Il Brenta, durante il medioevo, fu uno dei principali motivi delle guerre tra Venezia e Padova poiché il controllo dei percorsi fluviali era di fondamentale importanza sia dal punto di vista economico sia politico.
Brenta Nuova o Brentone – non più esistente.
Fu fatta scavare della Serenissima tra il 1488 e il 1507 con l´obiettivo di deviare la foce della Brenta Vecchia di Fusina verso la laguna di Malamocco dopo il fallimento del terrapieno parallelo alla terraferma de "la Tajada" (la tagliata) del 1339, che aveva lo stesso scopo.
La Brenta Nuova partiva da Dolo e attraversava le località di Sambruson, Calcroci, Campagna Lupia, Bojon, Corte di Piove di Sacco e proseguiva fino a Conche di Codevigo dove veniva fatto sfociare nella Laguna di Venezia assieme al Bacchiglione, tramite il Canale di Montalbano.
Nel 1548 fu deciso di farlo sfociare, unito al Bacchiglione, nell´Adriatico, a Brondolo.
Oggi di quella che fu la Brenta Nuova rimane solo un lungo tratto dell´argine sinistro, trasformato in una strada (vecchio percorso della SS16).
Nella seconda metà del 1800 entrarono in funzione le prime macchine idrovore che permisero di migliorare le condizioni ambientali anche se la malaria rimase una malattia endemica per molto tempo.
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Curiosità lungo il percorso
1- Chiesa di Lughetto
La chiesa che sorge a Lughetto detta anche della "Steoletta", fu eretta nel 1505 dal patrizio veneto Tommaso de´ Michieli e consacrata nel 1563.
Nel 1585, la chiesa assume il titolo di parrocchiale cioè con cura d´anime.
Il campanile fu certamente costruito assieme alla chiesa con cui corpo.
2- Chiesa di Lugo
La chiesa di S. Maria di Lugo è sicuramente uno dei monumenti più significativi della zona sia dal punto di vista storico che religioso.
La chiesa è orientata Est-Ovest tipica delle chiese Paleocristiane.
La costruzione risale probabilmente alla seconda metà del XIII secolo quando il territorio era fertile e abitato, abbandonato poi a causa delle acque stagnati, dovute ai lavori idraulici della Serenissima.
La chiesetta fu oggetto di un primo restauro nel 1468 con la costruzione della cappellina e della sagrestia.
Di particolare importanza architettonica è la torre campanaria. La Chiesetta dista poche centinaia di metri dalla statale Romea.
3- Lova: Chiesa di Santa Giustina
La chiesa risale al 1236 come si può desumere dalla lapide posta all´ingresso, anche se l´attuale struttura è tipicamente seicentesca.
All´interno della chiesa, dedicata a S. Giustina, si trovano pregevoli dipinti del ´500 e ´600.
3- Lova: Il Santuario e il pozzo romano
Negli anni novanta del secolo scorso fu individuato un contesto santuariale collocato alle antiche foci del fiume Medoacus, attivo tra la fine del II secolo a.C. e il I d.C., strutturato in almeno quattro edifici con portici intorno ad una corte centrale.
Il santuario di Lova è stato indagato solo in minima parte e la planimetria generale è stata creata con prospezioni magnetiche.
All’interno dell’area sacra, presso l’Idrovora del Cornio, uno dei manufatti più interessanti è sicuramente un pozzo che rappresenta uno dei pochi pozzi d’acqua locali, risalenti all’epoca romana, importante testimonianza dell’originario insediamento.
Fonte: "Alle foci del Medoacus Minor" di Giovanni Gorini
Fonte: "Il pozzo romano del sito del Santuario di Lova di Campagna Lupia" di Alberto Vigoni" di Giovanni Gorini
4- Corte di Piove di Sacco: Chiesetta delle Righe
Il primo documento in cui la chiesetta viene citata risale all´anno 853 dove si ricorda che accanto alla chiesa di San Tommaso di Corte c´è anche una chiesa dedicata a S. Maria Virginis. Alla chiesa è legata un´antica tradizione popolare secondo la quale sulla vera del pozzo originaria, ora non più esistente, fosse rimasta l´impronta del ginocchio della Vergine apparsa ad una donna intenta ad attingere l´acqua.
Fonte: www.parrocchiadicorte.it
5- Vigonovo: Villa Sagredo
Castello romano del IV secolo, fortezza bizantina nel VI secolo, castello del Delesmanini nei secoli X - XIII e trasformata in villa veneta nel secolo XVI dai Sagredo.
In questo edificio probabilmente transitòò Galileo Galilei, intimo amico di Giovanni Francesco Sagredo.
Oltre all´edificio principale sono degni di nota sono la lunga barchessa su due piani, disposta a L, con arcate a tutto sesto e l´oratorio a una navata con timpano triangolare visibile dalla strada.
6- Vigonovo Loc.Galta - Casa Canonica
Casa Canonica: Edificio del XVII a pianta rettangolare, censito dall´Istituto Regionale Ville Venete è di proprietà di Ente religioso cattolico che versa in uno stato di conservazione molto scarso.
7- La “Vaca Mora” – la ferrovia Adria-Mestre:
La linea ferroviaria Adria-Mestre, nota anche come “vaca mora” dal nome della prima locomotiva in servizio, fu costruita in due fasi.
La prima a essere realizzata fu il tratto Adria - Piove di Sacco (1916) durante il primo conflitto mondiale del secolo scorso e doveva costituire uno dei tratti della linea di collegamento Roma-Venezia già in fase di studio sin dal 1879 (linea Adricatico-Tiberina) e mai realizzata.
Con l´espansione della nascente zona industriale di Marghera nel 1929 nasce l´idea di prolungare il primo tratto ferrato sino alla laguna e dopo due anni viene inaugurata (28 ottobre 1931) la “Ferrovia Piove-Mestre” alla presenza dei podestà locali.
Paesi come Bojon, Campagna Lupia, Mira e Oriago vennero dotati della “stazione”, un vero evento per quei tempi.
La ferrovia oggi è di proprietà della Regione Veneto ed effettua servizio locale.
Nelle stazioni intermedie sono stati costruiti i cosiddetti “parcheggi scambiatori” con scopo di eliminare parte del traffico su gomma e favorire quello su ferro ma a vedere il vuoto che li caratterizza l´obiettivo sembra lontano dall´essere raggiunto.
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Il percorso
Il percorso si svolge per più del 50% su asfalto con una scarsissima presenza di piste ciclabili (circa 10%) mentre la parte restante è rappresentata da sterrato..
Non ci sono tratti particolarmente impegnativi anche se una parte dello sterrato lungo il Brenta presenta un fondo non molto regolare.
Dove Parcheggiare:
A Sambruson non mancano i parcheggi e noi abbiamo preferito quello in Piazza San Valentino perché più tranquillo.
Quando effettuare il giro:I periodi migliori per effettuare il percorso sono la primavera e l´autunno mentre si sconsiglia l´estate in quanto il percorso è tutto esposto al sole. Lungo il Brenta ci sono tratturi che portano in riva al fiume dove trovare un riparo dal sole.
Il percorso l´abbiamo definito di difficoltà media solo per la lunghezza e raccomandiamo l’uso del caschetto.
Punti negativi:
Anche se molte delle strade asfaltate sono poco trafficate non mancano i tratti pericolosi rappresentati:
- dall´incrocio a Lughetto.
- dall´attraversamento del Brenta poco prima di Corte di Piove di Sacco
- da tutte le strade di Vigonovo non molto larghe e prive di pista ciclabile. In Via Veneto meglio viaggiare sul marciapiede.
- da Via Arzerini che dall´omonima località porta a Sambruson - molto trafficata.
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Data | 20 marzo 2016 |
Partenza | Sambruson (VE) |
Arrivo | Sambruson (VE) |
Lunghezza | 46.6 Km |
Tempo percorrenza | 3 ore |
Difficoltà | Media |
Velocità media | 15.5 Km/h |
Dislivello: salita | 0.0 mt. |
Bicicletta consigliata | MTB |
Strada asfalta | 24.5 Km. - 52.5% |
Pista Ciclabile | 74.9 Km. - 10.5% |
Sterrato | 13.7 Km. - 29.3% |
Tratturo | 3.6 Km. - 7.7% |
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