Presentazione
I due fiumi
Curiosità lungo il percorso
Il percorso
Presentazione
Il percorso si svolge tra i fiumi Reghena e Lemene, la dove la provincia di Venezia confina con il Friuli, zona ricca di boschi, acque.
La storia di questo territorio è stata sempre legata a quella di Julia Concordia, come i toponimi di Cinto (ad quintum lapidem, 5 miglia da Julia) e Sesto (ad sextum lapidem, 6 miglia da Julia) e dei suoi Vescovi fautori della nascita di Portogruaro e Cordovado, già sede di un castrum romano.
Da sottolineare la presenza longobarda con il "Ducato Friulano" (568) di cui Cinto e Sesto fecero parte e quella della Serenissima di cui seguirono poi le vicissitudini.
Nel 1418 Venezia invade il Friuli annettendo la zona alla Serenissima, di cui condividerà le vicissitudini storiche, sino ai giorni nostri.
Si parte da Cinto Caomaggiore (punto focale del nuovo Parco regionale del Reghena, Lemene e laghi di Cinto) verso Sesto al Reghena, con la stupenda Abbazia di Santa Maria in Sylvis (secolo VIII), per inoltrarci poi nei luoghi che ispirano Ippolito Nievo nello scrivere le "Confessioni di un italiano", come i mulini di Stalis, la fontana di Venchiaredo, la cittadina di Curtis de Vado (Cordovado) e Portogruaro, cittadina fondata nel 1140 da Gervino, vescovo conte di Concordia, dove l´influenza architettonica veneziana è evidente, come ricorda il Nievo: "Portogruaro non era l´ultima fra quelle piccole città di terraferma, nelle quali il tipo della Serenissima dominante era copiato e ricalcato con ogni possibile fedeltà".
Torneremo a Cinto passando per Summaga, importante centro benedettino medievale dove si trova Abbazia di S. Maria Maggiore (secolo XI).
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I due fiumi: Il Lemene e il Reghena
Il fiume Reghena nasce dalle risorgive presso Casarsa in Friuli. Attraversa i comuni di San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Cinto Caomaggiore, Gruaro e Portogruaro dove si unisce al Lemene.
Il fiume Lemene (lungo circa 45 Km.) nasce in Friuli, nelle zone di risorgiva della bassa friulana, tra i comuni di San Vito al Tagliamento e Casarsa, scorre sino a Portogruaro, dove riceve le acque del Reghena. Dopo avere attraversato Concordia Sagittaria, sfocia nella laguna di Caorle nei pressi di Porto Falconera.
I due fiumi, assieme ai laghi di Cinto, sono inseriti nel progetto ambientale "Parco dei fiumi Reghena, Lemene e dei Laghi di Cinto", di recente istituzione, che si estende sul territorio dei comuni di Portogruaro e Gruaro ed in modo preponderante in quello di Cinto Caomaggiore.
L´area dei laghi di Cinto è composta principalmente dal lago Secco, noto anche come cava Furlanis, e dal lago Perissotto, posti a sud di Via U.Grandis, mentre a nord si trovano il lago Acco e parte del lago Premarine, condiviso con il comune di Sesto al Reghena.
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Curiosità lungo il percorso
1- Il parco letterario Ippolito Nievo.
Il Parco letterario Ippolito Nievo, si sviluppa tra Fratta, Cordovado, Venchiaredo e Stalis, luoghi che ispirarono lo scrittore nello scrivere le "Confessioni di un Italiano", ambientato nel periodo risorgimentale, che ha per protagonista Carlino Altoviti e la Pisana e pubblicato postumo.
I prati della Madonna - Cordovado - Si riferisce al Santuario di Santa Maria delle Grazie, costruito all'inizio del 1600, vicino al luogo di un´apparizione.
Casa Provedoni - Cordovado - Casa Provedoni, l´abitazione dell´uomo di Comune Antonio Provedoni, viene invece riconosciuta in una modesta casetta di piazza Duomo che ai tempi del Nievo "...era l´ultima del paese verso Teglio...".
La fontana del Venchiaredo - Sesto al Reghena Si tratta di una piccola polla sorgiva da cui sgorga l´acqua limpidissima che il Nievo descrive come "....una grande e limpida fontana che ha anche voce di contenere nella sua acqua molte qualità refrigeranti e salutari.... " e " .. i bei contorni della fontana di Venchieredo cogli ombrosi sentieruoli e i freschi marginetti di musco...".
Non solo il Nievo immortalò questa fonte ma anche Pier Paolo Pasolini ne trasse spunto per dei versi: << Limpida fontana di Venchiaredo, acque modeste, tenerissimi legni, oggi a vent´anni, io vi vedo, ed ascolto col vecchio murmure indifferente>>.
Il Mulino di Stalis Sesto al Reghena Il mulino, che deve il nome alla presenza, in zona, di stalle (stabulis), è costituito da due edifici: uno citato in un documento del 1432, mentre l´altro risale alla fine del XIX secolo.
Tuttavia il nome di Stalis compare già nel 1182, in una bolla papale con la quale si estendeva la sua protezione ai benedettini dell'Abazzia di Sesto.
Il mulino, situato in zona agricola è rimasto in attività sino agli anni ´70 e tra il 1996 e il 2000 è stato getto di restauro.
<<..... diede giù per la stradicciuola laterale del villaggio, e girando poi verso la strada di Venchieredo, giunse a gran passi, trascinandosela dietro, sulle praterie dei mulini>>
Portogruaro - Ed ecco come il Nievo descrive la città di Portogruaro nelle pagine del suo romanzo: <<.... non era l´ultima fra quelle piccole città di terraferma nelle quali il tipo della Serenissima Dominante era copiato e ricalcato con ogni possibile fedeltà.....>>.
2- Il Mulino di Boldara - Gruaro
Il mulino è di proprietà privata, documentato già nel XV secolo che si sviluppa su tre livelli con gli ultimi rifacimenti risalenti agli anni Cinquanta del secolo scorso. Situato lungo il corso del fiume Lemene, nel comune di Gruaro, si trova in un pessimo stato di conservazione.
3- Villa Bombarda a Portovecchio - Portogruaro
Portovecchio è un piccolo borgo sulle rive del Lemene a nord del capoluogo e come si può desumere dal nome, probabilmente esistente prima di Portogruaro (il porto nuovo).
Di rilevo villa Bombarda, esempio tipico di villa veneta, costruita nella metà del 1600 sulle sponde del Lemene, già proprietà dei nobili veneziani Giustinian. Vicino alla casa padronale sorge un piccolo oratorio dedicato alla Beata Vergine Addolorata.
4- Chiesetta di S. Pietro a Versiola - Sesto al Reghena
Piccola cappella di probabile origine medioevale, immersa nella silenziosa campagna friulana a pochi passi dal confine con il Veneto. La struttura è chiusa.
Durante un recente restauro, sono stati scoperti resti di sepolture databili tra il 1200 e il 1400.
5- I mulini di Portogruaro
I mulini, detti anche di Sant´Andrea, posti dietro il Duomo, risalgono al sec. XII e furono fatti costruire dai vescovi di Concordia.
Fino al 1876 sono stati di proprietà ecclesiastica, quindi vengono incamerati dal Regno d´Italia e messi all´asta. Dal 1970 sono proprietà del Comune di Portogruaro che li fatto oggetto di restauro tra il 1981 e il 1993.
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Il percorso
Circa il 40 % del tragitto si svolge lontano dai pericoli dovuti ai veicoli a motore.
Le piste ciclabili sono ben tenute.
Da segnalare che una parte del tratto della ciclabile che da Sesto al Reghena sino alla Chiesetta di San Pietro è uno sterrato.
Il tratto più impegnativo è il tratturo che da Portogruaro conduce, costeggiando il fiume Reghena,alla località di Noiare (Summaga) che in caso di piogge recenti è particolarmente molle e difficile da percorrere.
In alternativa è possibile raggiungere Summaga seguendo la strada statale, abbandonando il Reghena.
Il tratturo lungo il Reghena è molto più compatto anche se nella parte terminale risulta abbastanza irregolare.
Nota: Una parte dei laghetti di Cinto (Secco e Perissotto) sono proprietà privata e costituiscono un´oasi naturalistica, sede di un agriturismo e riserva di pesca: per una visita dovrete contattare la struttura che li gestisce.
Dove parcheggiare: A Cinto, oltre al parcheggio da cui siamo partiti, ve ne sono altri due, particolarmente ampi, e vicini tra loro, come quello posto dietro la Chiesa (Piazzale Castello) e quello nei pressi del cimitero (Piazzale L.Plozner).
Quando effettuare il giro:Il periodo ideale per l´escursione è l´autunno perché la suggestione dei colori che lo caratterizzano donano all´ambiente l´atmosfera quasi medioevale.
Il percorso l´abbiamo definito "facile"ed è più adatto ad una mountaibike, soprattutto per affrontare i tratti sterrati e i tratturi. In caso di pioggia, eviatere il tratturo che costeggia il Reghena verso Summaga.
Punti negativi:
Anche questo percorso è caratterizzato da tratti stradali che invogliano gli automobilisti a correre più del dovuto, come ad esempio via U.Grandis che da Cinto Caomaggiore porta alla località "Mura" oppure Via Bassa di Portovecchio o Via Noiare a Summaga.
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Data | 21 Giugno 2015 |
Partenza | Cinto Caomaggiore (VE) |
Arrivo | Cinto Caomaggiore (VE) |
Lunghezza | 44.0 Km |
Tempo percorrenza | 3 ore e 24' |
Difficoltà | Facile |
Velocità media | 13.0 Km/h |
Dislivello: salita | 163.0 mt. |
Bicicletta consigliata | MTB |
Strada asfalta | 26.5 Km. - 60.3% |
Pista Ciclabile | 7.2 Km. - 16.4% |
Sterrato | 7.3 Km. - 16.5% |
Tratturo | 3.0 Km. - 6.7% |
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