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Veneto

Adria e il fiume PO


Premessa.
Presentazione.
Un pò di storia
Curiosità lungo il percorso
      -- Ca´ Zen
      -- Mazzorno Destro
      -- La linea di confine tra Venezia e il Papato
      -- Santa Maria in Punta
      -- Repubblica di Bosgattìa
      -- Villa Rosetta Pampanini
      -- Adria - Città della ghisa
      -- Adria - Città della ciabatta
Caratteristiche del Percorso
Descrizione del Percorso



Premessa.
Adria e il suo territorio sono luoghi poco frequentati dal cicloturismo, che concentra il suo interesse sul delta del PO, ma che riserva sorprese e paesaggi unici.

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Presentazione.
Percorso di tipo "circolare", piuttosto lungo poiché non vi sono molti ponti per attraversare il grande fiume. La partenza è fissata a Porto Viro e passando per Taglio di Po, Ca´ Zen, Corbola si arriva ad Adria e quindi lungo il Canalbianco si ritorna al punto di partenza.
Il percorso presenta dei tratti molto pericolosi causa strade ad alto tasso di traffico automobilistico privi di pista ciclabile, soprattutto nel tratto che da Corbola porta ad Adria.
Le piste ciclabili, a parte quelle che costeggiano canali o fiumi, sono praticamente assenti.
Ciclabile, anche se non nel pieno senso del termine, consideriamo il tratto che da Taglio di Po porta a Corbola, visto la bassissima presenza di mezzi a motore – noi abbiamo fatto il giro di domenica, un fatto da tenere presente.
Adria è un bellissimo centro che potete visitare a piedi tranquillamente che risulta un po´ difficile da raggiungere in treno ⟨non sempre il trasporto bicicletta è garantito⟩ e quindi l´uso dell´auto è quasi obbligatorio.
Oltre ad Adria va assolutamente visitata l´oasi di Sanata Maria in Punta e soprattutto la pineta di Fornaci a Porto Viro dove potete vedere le "dune fossili".

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Un pò di storia.
L´area è strettamente legata al fiume PO e alle sue disastrose piene che ne hanno modellato e modificato l´aspetto di continuo, la cui peculiarità è stato il fenomeno dell´emigrazione.
L´abitato di Adria, dal punto di vista storico, è certamente il più importante se non fosse perché, come racconta la leggenda, diede il nome al Mare Adriatico.
Interessanti le storie che accomunano Porto Viro e Taglio di Po, "nate" dalle grandi opere idriche e di bonifica attuate da Venezia, di cui la Villa Ca´ Zen, Taglio di PO, un´autentica oasi di pace o Villa Correr ⟨Porto Viro⟩, ne sono testimoni.

Adria:
I primi popoli ad insediarsi nell´area furono i Veneti ⟨circa 1000 a.C.⟩ cui seguirono gli Etruschi i Greci ⟨VI sec. a.C.⟩ e quindi i Romani.
Il nome sembra di origine etrusca (atrium = luce dell´est) e ripreso poi dai Greci per identificare il mare antistante "Adrias Kolpos" - Golfo di Adria - che poi fu esteso a tutto il mare Adriatico. - Scheda info storiche.

Porto Viro:
Il nome della città pare derivi dai lavori di bonifica e taglio del fiume Po attuati dalla Serenissima tra il 1600 e il 1604, sul tratto noto come "Gaurus" per impedire l’interramento della laguna. - Scheda info storiche.

Taglio di PO:
Il nome della città , come per Porto Viro deriva dai lavori di bonifica e taglio del fiume Po attuati dalla Serenissima tra il 1600 e il 1604. - Scheda info storiche.

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Curiosità lungo il percorso:

Villa Ca´ Zen - Taglio di PO
La leggenda vuole che nel 1820 la villa abbia ospitato il poeta inglese Lord George Byron che qui venne per seguire la giovanissima amante Teresa, moglie in terze nozze del marchese Guccioli, che qui l´aveva confinata contrariato dalla storia d´amore con il poeta.
- Scheda info storiche.

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Mazzorno destro - Taglio di PO
La prima cappella fu eretta nel 1523 per volontà del nobile Francesco Querini e dedicata ai Santi Stefano, Pietro e Giorgio.
- Scheda info storiche.

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I pilastri - La linea di confine tra Venezia e il Papato

Poco a sud di Corbola c´è la linea dei pilastri ovvero l´antico confine tra Venezia e lo Stato Pontifico ⟨durato sino all’invasione napoleonica⟩, costituito da 50 cippi di confine.
- Scheda info storiche.

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Santa Maria in Punta - Corbola.
Santa Maria in Punta è il luogo dove il fiume Po si biforca nel "Po di Venezia" a nord e nel "Po di Goro" a sud, dando origine all´isola fluviale di Ariano.
- Scheda info storiche.

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Isola del Bautin e la Repubblica di Bosgattìa
È un´isola posta poco a sud di Corbola, famosa per essere stata sede, tra il 1940 e 1950, della "Tamisiana Repubblica di Bosgattìa" fondata da Luigi Salvini.
- Scheda info storiche.

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Villa Rosetta Pampanini - Corbola.
Villa dove trascorse gli ultimi anni della sua vita, il grande soprano degli anni trenta del secolo scorso, Rosetta Pampanini.
- Scheda info storiche.

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Il Museo Archeologico Nazionale - Adria.
È una delle cose che visitando Adria dovete vedere. L´edificio attuale risale al 1961 .
La cosa "imperdibile" sono i vetri ⟨bicchieri, coppe, tazze olle cinerarie⟩ di età romana, famosissimi a livello internazionale, alcuni dei quali rappresentano degli "unica" bellissimi.
- Scheda info storiche.

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La città della ghisa
Adria può essere definita come la città della ghisa d´arte, materiale che ricorre spesso sulle case e considerato un patrimonio culturale.
- Scheda info storiche.

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La città della ciabatta, il pane
È il 1982 quando Arnaldo Cavallaro diede vita alla Ciabatta Polesana, il pane di Adria.
- Scheda info storiche.

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Caratteristiche del Percorso.
Il 45.8% del percorso si svolge su asfalto e molti tratti li abbiamo definiti " molto pericolosi " poiché si sviluppano su strade molto trafficate e prive di pista ciclabile. Purtroppo non sono molti i punti in cui è possibile attraversare il fiume PO.
Abbiamo considerato "ciclabile" la strada che da Taglio di Po porta Santa Maria in Punta solo per la bassissima presenza di veicoli a motore.
Le piste ciclabili vere e proprie in questo percorso sono una rarità
Se non volete addentrarvi nell´oasi di Santa Maria in Punta, il percorso è fattibile, fisico permettendo, anche con una city bike.
Molto bello il tratto che da Adria porta all´oasi di Volta Grimana, sia che percorriate il tratturo sia lo sterrato lungo il Collettore Padano-Polesano.
La pineta di Fornaci, a Porto Viro, è stata una vera sorpresa e non potete fare a meno di visitarla.

Suggerimento: Corbola - Se volete evitare il tratto di strada asfaltato, pericoloso e senza ciclabile, che da Santa Maria in Punta porta a questa località passando per Crociarone, ripercorrete Via Argine PO - vedi info punto 14.

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DATI DEL PERCORSO

Data 10 Aprile 2022
Partenza - Arrivo Porto Viro: Piazza del mercato
Lunghezza 71.0 Km
Tempo percorrenza 6 h e 30´
Difficoltà Impegnativo per la lunghezza
Velocità media 11 Km/h
Dislivello: salita 0.0 mt.
Bicicletta consigliata MTB - Gravel bike
Strada asfalta 45.8% - 32.5 Km.
Pista Ciclabile 33.1% - 23.5 Km..
Sterrato 14.1% - 10.0 Km.
Tratturo 7.0% - 5.0 Km.

Altimetria percorso.

Foto: Da Taglio di PO a Mazzorno Destro ← → Foto: Santa Maria in Punta e Corbola ← → Foto: Atria: La città di levante ← → Foto: Canalbianco e le dune fossili di Porto Viro


Links:

Comune di Adria - Visitare la città ← →Adria: La cripta della Cattedrale ← → Adria: Il Museo Archeologico Nazionale ← → La tenuta Ca´ Zen ← → Le dune fossili della pineta di Fornaci


Video:

Taglio di PO← → Verso Ca´ Zen← → Verso Santa Maria in Punta← → Oasi di Santa Maria in Punta← → Lungo il Canalbianco← →
Adria e il Po su You Tube




DESCRIZIONE PERCORSO

START: Porto Viro: Piazza del mercato
Lasciamo il parcheggio e giriamo a destra in via G. Marconi, proseguiamo siano ad arrivare all´incrocio con Via Contarini dove svoltiamo a sinistra.
Via Contarini termina in piazza G. Matteotti ( - Km. 1.2), dove si trova il monumento a Salvo D´Acquisto, e ci dirigiamoverso la Chiesa,dedicata a San Bartolomeo, per girare in Via località Ca´ Contarini dove si trova la villa Contarini-Carrer.
Si ritorna verso la chiesa e all´incrocio giriamo a dx e seguiamo le indicazioni per Porto Viro: questo è un tratto pericoloso poiché conduce alla S.S. Romea 309, priva di pista ciclabile, che permette di attraversare il fiume PO e raggiungere Taglio di PO.



Taglio di PO – Attraversamento S.S. Romea: 4.0 Km
Attraversato il PO arriviamo all´altezza di via Kennedy attraversiamo ⟨con tantissima cautela ⟩ la S.S. 309 per inserirci in Via Pordenone al termine della quale si arriva sulla "ciclabile" - Via Argine PO – Km. 4.8 - sul PO che ci porterà sino a Santa Maria in Punta.
Nota: la ciclabile è aperta ai veicoli a motore ma la loro presenza possiamo considerarla nulla.


Taglio di PO – Ca´ Zen: 9.1 Km.
Arrivati sulle rive del fiume giriamo a sinistra e potremo goderci un panorama particolare, soprattutto se focalizziamo la nostra attenzione sulla riva opposta, dove si trova la golena di Sant´Antonio con le caratteristiche ciminiere delle antiche fornaci.>
Cinque chilometri più avanti arriviamo alla tenuta Ca´ Zen costituita da una splendida villa veneta, del XVIII sec., con annessa cappella, scuderie, stalle e alcuni rustici tra cui una colombaia, fatta erigere dalla nobile famiglia veneziana degli Zen e usata come "casino di caccia",immersa in un silenzio paradisiaco.
La leggenda vuole che nel 1820 la villa abbia ospitato il poeta inglese Lord George Byron che qui venne per seguire la giovanissima amante Teresa, moglie in terze nozze del marchese Guccioli ⟨ultra sessantenne proprietario allora della villa⟩ che qui l´veva confinata contrariato dalla storia d´amore con il poeta.
Dalla balaustra del primo piano, ispirato da Teresa, Byron compose alcune fra le sue rime più belle di sempre, dedicate proprio all´amante "Stanze al Po" ⟨Fiume che scorri presso antiche mura, dove dimora la donna del mio amore, quando ella cammina lungo le tue sponde e forse di me richiama un lieve fugace ricordo…….⟩
L´edificio è oggi inserito nel Parco Regionale del delta del Po e sede di un agriturismo.


Taglio di PO – Ca´ Nani: 11.9 Km
Lasciata Ca´ Zen proseguiamo verso Ca´ Nani, singolare edificio del XVIII secolo, ornato sulla facciata da un frontone a rilievo ondulato un po´ diverso dalle delle ville venete di campagna.
Fu fatto edificare dai nobili veneziani Nani e in origine aveva una cappella denominata "Chiesa di Ca´ Nani".
Proseguiamo poi per raggiungere Ca´ Borini (14.8 Km.) altra testimonianza delle abitazioni delle ricche famiglie della Serenissima.


Taglio di PO – Mazzorno Destro: 16.0 Km.
La località è una delle più antiche del Comune di Taglio di PO.
La prima cappella fu eretta nel 1523 per volontà del nobile Francesco Querini e dedicata ai Santi Stefano, Pietro e Giorgio.
L´edificio fu ricostruito nel 1642 e restaurato nel 1721 ma l'aspetto attuale della Chiesa è dovuto ai rifacimenti del XVIII sec. a seguito dei danni dovuti alle esondazioni del Po e dedicata a San Francesco d´Assisi.


Santa Maria In Punta: 24.2 Km.
Lasciata Mazzorno, al Km. 19.6 () si arriva al punto di approdo sul PO di Corbola con area attrezzata per picnic.
Proseguiamo e dopo pochi chilometri ( - Km. 22.4) si arriva al punto d´imbarco per l´isola del Bautin, oasi del WWF, famosa per essere stata sede (tra il 1940 e 1950) della "Tamisiana Repubblica di Bosgattìa" fondata da Luigi Salvini.
La "Repubblica" era volutamente distaccata dal mondo e priva di comodità, dove gli abitanti (bosgattesi) potevano tornare a essere una cosa sola con la natura, vivendo in tende i cibandosi di quello che offriva l´isola arrivando anche a battere moneta per regolare gli scambi stampando propri passaporti e francobolli.
Il fondatore, da quest´avventura, scrisse il libro "Una tenda in riva al Po".
Curiosità: l´isola dal Bautin si trova sul 45º parallelo nord esattamente a 5000 Km. sia dal Polo Nord sia dall´equatore.
Poco oltre si arriva a Santa Maria in Punta, piccolo borgo fluviale di cui si hanno notizie sin dal 1200, quando il PO era noto con il nome di "TOI".
La chiesetta, di origine romanica, intitolata a Santa Maria del Traghetto ospita la statua lignea della "Madonna della Seggiola" alla quale è legata la leggenda che la vuole salvata dalle acque del fiume e subito rivendicata dalla vicina Corbola da cui fuggi miracolosamente per riapparire a Santa Maria in Punta.
Sempre nella chiesetta È presente un organo datato 1784, costruito da Francesco Dacci.


Oasi di S.M. in Punta – PO di Goro e di Venezia: 26.5 Km
Lasciata la chiesetta arriviamo alla "laguna dell´oasi di Santa Mara in Punta" dove prendiamo lo sterrato a destra ( 24.7 Km), per raggiungere la piccola spiaggia dove il Po si divide nei rami di Goro e di Venezia che danno vita all´isola di Ariano.
L´ultimo tratto è sabbioso e quindi dovremo procedere a piedi.
Tornati sulla strada asfaltata giriamo a sinistra in Via PO di Goro ( 28.2 Km.) e quindi in Via Traversante, dove a destra si nota la sobria facciata dell´oratorio di Sant´Antonio.
Imbocchiamo subito dopo (a destra) Via dei Pescatori dove c´è un´area attrezzata per i camper e un caratteristico rustico a ridosso del campanile della chiesa di Santa Maria in Punta.


Crociarone - Km. 31.3
Lasciata S.M. in Punta inizia il tratto più "anonimo" del percorso, immerso nella campagna, lungo Via Pescatori che termina all´incrocio con Via Camisotti (località Crociara 30.3 Km) dove giriamo a destra e subito dopo a sinistra in Via Pellizzara che ci porta nella località di Crociarone.
Arrivati all´oratorio di San Bellino giriamo a sinistra per raggiungere Corbola.
Da S.M. in Punta sino a Crociarione la strada è stretta e poco frequentata, ma quella successiva che porta a Corbola, sempre senza ciclabile, è altamente trafficata dai mezzi a motore, molti dei quali viaggiano a velocità sostenuta.
Suggerimento:Se volete evitare questo tratto di strada vi suggeriamo di arrivare a Corbola ripercorrendo Via Argine PO ed entrare nella località per Via Roma.


Corbola - Via Rosetta Pampanini: 34.2 – 35.1 Km.
Via Nova termina nella rotonda d´ingresso a Corbola, dove imbocchiamo la terza uscita per entrare nel centro cittadino (Via Rosetta Pampanini) e poco dopo la Chiesa, dedicata a S.M. Maddalena, c´è la villa del famoso soprano Rosetta Pampanini (anni trenta del secolo scorso), in evidente stato di abbandono.
La peculiarità della villa è il grande cancello che riporta le note di "Un bel dì vedremo" della Madame Butterfly e dell´Iris di Mascagni.
Subito dopo Villa Pampanini giriamo a destra in Via G. Puccini e successivamente (a dx) in Via Verdi al termine della quale c´è in brevissimo tratto di ciclo pedonale che porta in Via Ponte Ferro, dove troviamo una delle poche piste ciclabili del percorso, al termine della quale giriamo a sinistra sulla S.P. 46, sempre su ciclabile. ( 35.1 Km.).


Adria - Via Chieppara: Km. 43.5
La ciclabile termina in Via Lazzara ( Km. 36.2), attraversiamo la SP 46, giriamo a sinistra e seguiamo le indicazioni per Adria.
Questo è un tratto (circa 7.5 Km) molto pericoloso poiché privo di pista ciclabile, molto trafficato dove i lunghi tratti rettilinei spingono gli automobilisti a percorrerli ad alta velocità.
Deviazione:percorsi pochi metri, anziché girare verso Adria è possibile andare dritti ed incrociare Via dei Pilastri, l’antica "Linea dei Pilastri – confine tra la Serenissima e Papato". ( 36.6 Km).
Arrivati in Via Chieppara svoltiamo a destra e sempre con molta attenzione poiché anche questa strada è trafficata e priva di ciclabile.
Prima di arrivare ad Adria si attraversa il "collettore Padano Polesano" (Km. 44,0) e successivamente il Canalbianco, con il "ponte blu" (44.6 Km.), oltre il quale si entra in Adria.
Il "ponte blu" termina all´incrocio con Via Cordella (- Km. 44.8) dove giriamo a sinistra per raggiungere il museo Archeologico Nazionale.
Nota: il tracciato indicato segue la viabilità ordinaria e va rimarcato che Adria è caratterizzata da numerosi sensi unici che rendono difficile sviluppare percorsi "lineari" poichè anche le piste ciclabili sono scarse e poco indicate.


Adria - Via Cavallotti: Km. 46.0
Lasciato il Museo ritorniamo in Via Chieppara e giriamo a sinistra sino ad arrivare In Via Angeli (semaforo - 45.8 Km) attraversata la quale entriamo nel centro storico (traffico limitato) in Corso Vittorio Emanuele II.
Percorsi un centinaio di metri a sinistra si nota l´ingresso dei giardini pubblici "Scarpari", punto ideale per una sosta.
Lasciati i giardini proseguiamo a sinistra sino ad arrivare in piazzetta Marino Marin (il cantore del Polesine) dove si trova un suo busto e l´ex Museo Civico, successivamente giriamo a destra in Via Cavallotti per raggiungere la Chiesa della "Tomba".
Nota: se non siete interessati alla Chiesa della Tomba, una volta lasciata Piazzetta Marin, potete proseguire dritti sino ad incrociare Corso G. Mazzini ( Km. 47.0)


Adria - Corso G. Mazzini e Corso V. Emanuele II: Km. 47.0
Al termine di Via Cavallotti giriamo a destra e poco dopo notiamo la sagoma della Chiesa di S. Maria Assunta della Tomba ( 46.1 Km.) subito dopo la quale giriamo a sinistra in Via Molinterran al termine della quale svoltiamo a sinistra e poi, una volta in Corso G. Mazzini giriamo sempre a sinistra, dove inizia un breve tratto di ciclabile.
Arrivati in Via Bocchi (Km. 46.9) la ciclabile finisce e quindi, con molta attenzione attraversiamo Corso G. Mazzini.
Proseguiamo a sinistra sino ad imboccare nuovamente Corso Vittorio Emanuele II e poco dopo arriviamo in Piazzetta San Nicola, dove si trova la Chiesa di San Nicola da Tolentino ( 47.0 Km.).
La Chiesa è il monumento ai caduti (nei lati ingresso ci sono le lapidi in bronzo con il nome dei caduti) con il grande portale presenziato da due leoni, a grandezza naturale che vegliano sul sonno dei caduti, mentre a sinistra si nota la sagoma del pennone retto della vittoria alata che domina l’aquila.


Adria - Via Tommaso Marani: Km. 47.4
Lasciata Piazzetta San Nicola proseguiamo verso il Canalbianco-Po di Levante, passato il quale giriamo a destra.
Sulla riva opposta si vede la sagoma del Teatro Comunale del Popolo e poco oltre la Chiesa di Sant´Andrea.
A sinistra imbocchiamo Via T. Marani, al temine della quale svoltiamo in Via A. Manzoni per arrivare in piazza G. Garibaldi, dove si trova la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo ( 47.5 Km.) e il Palazzo dell´Orologio.


Adria – Rotonda di Via Marconi: Km. 47.6 - 47.8.
Proseguiamo lungo Via del Vescovado sino ad arrivare alla rotonda dove prendiamo la seconda uscita per vedere Villa Mecenati (Km. 47.7) ora conservatorio musicale.
Ritorniamo sulla rotonda per proseguire lungo Via Guglielmo Marconi e percorsi pochi metri giriamo a destra per raggiungere Riviera Campanina ( Km. 48.3) lungo il Canalbianco.


Adria – Ponte pedonale sul Canalbianco: Km. 48.9
Arrivati sul Canalbianco giriamo a destra e seguendo la "ciclabile" giungiamo al ponte ciclopedonale.
Oltre il ponte termina la ciclabile e poco dopo, con molta attenzione attraversiamo la strada regionale 495 per imboccare Via Macello Nuovo.


Adria – Sentiero europeo I3: Km. 49.3
Al termine di Via Macello attraversiamo la SR 495 per girare in Via Molinterran e sul percorso ciclopedonale I3 (La via del mare: Rovigo, Chioggia, Jesolo, Caorle, Bibione - https://www.veneto.eu/IT/Via_mare/). Attraversato il ponte ( 49.8 km.) giriamo poi a destra in direzione Porto Viro e al Km. 51,0 (località Piantamelon ) finisce l´asfalto ed inizia lo sterrato lungo il Canalbianco.


Adria – Località Squero: Km. 57.3
Dopo circa 6.3 km. di sterrato arriviamo in località Squero (oltre la riva del Canalbianco potete vedere le strutture dell´Autodromo di Adria) e subito dopo una sbarra inizia un tratto in asfalto.
Oltre un impianto idrovoro (destra) e un "cantiere navale" giriamo a sinistra ( Km. 57.9 località Cavanella PO dove si entra nel territorio comunale di Porto Viro), dove possiamo decidere se proseguire a sinistra (sterrato più semplice) oppure a destra (più difficile) lungo il tratturo sul collettore Padano-Polesano, dopo aver superato l´ennesima sbarra.
Noi abbiamo scelto il tratturo.


Porto Viro – Via PO – Conca Volta Grimana: Km. 61.3
Il tratturo è lungo circa quattro chilometri con un fondo abbastanza buono che con l´erba tagliata permette di procedere senza grossi problemi e termina in corrispondenza del ponte che unisce sterrato a tratturo dove la strada riprende l´asfalto. (Km. 60.4).
Percorse poche centinaia di metri (km. 61.0) la strada piega a destra per raggiungere Via Po, all´altezza della Conca di Volta Grimana, dove un ramo diviene "quello di Levante".
Svoltiamo a sinistra e dopo aver attraversato il Po di Levante teniamo la sinistra (Km. 61.5) per proseguire lungo Via F. Pioppa.
Nota: Appena oltre l´idrovora, a sinistra, c´è una stradina che porta all´oasi di Volta Grimana .


Porto Viro – Via Cecco Grotto: Km. 62.5
L´ingresso all´oasi l´abbiamo trovato chiuso e quindi appena percorse poche centinaia di metri giriamo a sinistra e dopo un breve tratto in sterrato ritroviamo l´asfalto che percorriamo sino ad arrivare all´incrocio con Via Livelli ( Km. 63 .5) che imbocchiamo alla nostra sinistra.
Proseguiamo dritti e al Km. 64.7 riprendiamo a costeggiare il Po di Levante, che notiamo a sinistra, ma le cui rive sono inaccessibili.
Appena oltre il ponte della SP 8 (Via Mantovana) la strada prende il nome di Via Fornaci che ci porterà all´omonima pineta con le sue dune fossili.


Porto Viro – Pineta di Fornaci e le dune fossili: Km. 66.8
Percorriamo sempre Via Fornaci e all´incrocio con Via Chiavichino ( Km. 65.4) teniamo la destra e dopo un chilometro, sulla sinistra, si nota l´anonimo ingresso della pineta di Fornaci, un vero paradiso di silenzio dove il tempo sembra essersi fermato.
Alcuni tratti li abbiamo fatti in bici ma la gran parte a piedi per poter godere appieno di questo "paradiso" sconosciuto.
La pineta potete girala come più vi aggrada, noi siamo poi usciti in Via Pirandello ( Km. 67.9) ma voi potete spingervi più a sud ed uscire in Via Cao Marina.


Porto Viro – Via VII Mari: Km. 70.4
Usciti dalla pineta proseguiamo verso sud sino alla prima rotonda – rigorosamente senza pista ciclabile – ( Km. 68.6) dove giriamo a destra in Via Gorghi e alla successiva rotatoria prendiamo Via Giuseppe Mazzini, dove incontriamo una ciclabile che ci accompagna priama ad incrociare via dei VII Mari e quindi ci riporta al punto di partenza.


FINE -- Porto Viro - Piazza mercato: 71.0 Km